BAIANO- Ancora sangue sull’autostrada A16. Ancora morti sulla strada in cui meno di due anni fa si consumò la tragedia di Acqualonga. Una maledizione che si ripete condannando questa tratta tra Monteforte e Baiano alla tristissima fama di cimitero d’asfalto su cui stavolta sono state piantate quattro croci. Sono quelle degli operai del Napoletano che ieri pomeriggio, per cause che dovranno essere chiarite, si sono schiantati a bordo di un pulmino da 8 posti della Volkswagen contro la cuspide di svincolo, quella solitamente protetta dall’assorbitore d’urto giallo, proprio all’imbocco dell’uscita per Baiano. Erano muratori di ritorno da una giornata di lavoro a Grottaminarda, tutti residenti in provincia di Napoli: Acerra, San Felice a Cancello e Melito di Napoli. Nessuna traccia di frenata, nessun altro veicolo coinvolto: il minivan ha seguito a tutta velocità una breve direttrice che non ha lasciato scampo. Ha travolto l’assorbitore d’urto e poi una barriera di sicurezza finendo infine, dopo una carambola devastante, in una scarpata in lievissima pendenza che ha risucchiato il mezzo. Dopo l’urto, hanno poi ricostruito polizia stradale e vigili del fuoco intervenuti sul posto insieme ai soccorritori del 118, ha continuato la corsa per oltre 70 metri .
Una dinamica che lascia supporre che il pullmino procedesse a velocità sostenuta e che, ma questa ipotesi è da verificare come quella del possibile colpo di sonno del conducente, chi era alla guida abbia deciso all’ ultimo momento di lasciare l’autostrada per imboccare lo svincolo. Il bilancio immediato dell’incidente parla di strage: quattro degli occupanti sono morti sul colpo.
I loro corpi, orrendamente mutilati, sono rimasti per alcune ore incastrati tra le lamiere contorte dell’auto. Un quinto operaio versa in gravissime condizioni all’ospedale Cardarelli di Napoli. Altri due feriti gravi sono ricoverati negli ospedali di Avellino e Nola.
Per il lavoratore trasferito nel nosocomio partenopeo si è reso necessario il trasporto in eliambulanza. All’incidente hanno assistito decine di automobilisti che hanno contattato la polizia stradale intervenuta poi sul posto insieme ai vigili del fuoco di Avellino; sul luogo dell’incidente inizialmente anche i carabinieri della Compagnia di Baiano ed una pattuglia della Polstrada di Nola inviata a “supporto” . L’immagine della monovolume accartocciata ha richiamato alla mente dei soccorritori quella, indelebile, della tragedia di Acqualonga in cui a morire furono quaranta gitanti di Pozzuoli di ritorno da Pietrelcina. Scene strazianti di sangue e corpi mutilati per i soccorritori, alcuni dei quali erano in servizio anche nella luinghissima notte della strage del viadotto. I vigili del fuoco hanno dovuto sventrare la macchina per riuscire a tirare fuori i corpi senza vita dei quattro operai mentre una eliambulanza atterrava nei pressi dell’A16 per recuperare uno dei feriti. Intorno, mentre si compivano le operazioni di recupero e si tentava una disperata rianimazione per chi presentava traumi più lievi, solo il silenzio.
Quando i feriti sono stati trasferiti in ospedale, sul prato macchiato di rosso della scarpata sono rimasti quattro corpi straziati. Un’immagine che prende allo stomaco e ai ricordi. Troppo vicino il dramma di Acqualonga per non potervi ripensare. E maledire ancora questa strada.