NOLA-(Bianca Bianco) La Fondazione Festa dei Gigli vuole essere autonoma rispetto al Comune di Nola. Di fatto però, nonostante le dichiarazioni del sindaco Geremia Biancardi (non ultima quella durante la presentazione del manifesto della edizione 2015), è ancora attaccata alla bombola di ossigeno finanziario dell’ente. La dimostrazione arriva dal conto consuntivo 2014 approvato dalla Fondazione diretta dal presidente Raffaele Soprano. Nel capitolo sui “Ricavi” della nota contabile di cinque pagine firmata da Soprano, la voce più corposa è data dal contributo del Comune di Nola pari a 169.984,25 euro. Pochi ‘spiccioli’ arrivano invece dagli sponsor privati: 14.222 euro per la kermesse 2014. Senza il portafogli del Comune, in sostanza, la Fondazione sarebbe poco autonoma economicamente considerati gli altri “Proventi vari”: ”. 6.023 euro di recupero diritti Siae e 1268 euro di “rimborso spese transattive”.
Spulciando lo scarno documento economico finanziario, emergono le spese reali della Fondazione, quelle affrontate anche per rilanciare il marchio gigliante non solo nell’ambito strettamente locale ma regionale e se possibile nazionale. I totem, ovvero la cartellonistica posizionata nelle aree clou della festa e in luoghi strategici per la promozione, sono costati 15988 euro; al direttore artistico di allora, Roberto De Simone, andato via prima della Ballata per presunti dissidi con Fondazione e ‘maestranze’ giglianti, sono andati 11.140 euro cui vanno aggiunti 5320 euro per il collaboratore del Maestro e 4mila per la “collaborazione artistico-musicale” (in verità mai andata in porto). Ottomila euro è costato lo spettacolo pirotecnico conclusivo, 8136 euro per “manifesti, inviti e brochure”, 8250 euro sono stati spesi per le prestazioni artistiche dell’ultima serata (comici ed esibizioni danzanti), seimila euro per il manifesto 2014 (l’opera del fotografo Antonio Busiello), 10mila euro per pubblicità su radio e giornali, 3444 euro per un “progetto di comunicazione digitale”. Al cantante Raf che chiuse la kermesse sono andati 34mila 200 euro, per la consulenza fiscale e contabile si sono spesi 7166euro mentre ai collaboratori occasionali vanno 2730 euro. Elevato (oltre 46mila euro) il costo per il fitto delle attrezzature.
Dal conto consuntivo emerge, infine, un disavanzo di gestione di 50mila 809 euro con un totale del passivo pari a 80mila635. A pesare sono le uscite arrivate a oltre 243mila euro. Una spesa esorbitante per una manifestazione che si sta cercando di promuovere oltre i confini regionali anche grazie al sigillo Unesco ma che manca ancora della necessaria ed auspicabile autonomia finanziaria.