NOLA- (Nello Lauro e Bianca Bianco) Partite pregresse Gori: la stangata resta ma sarà decennale. Dopo cinque proroghe, la società che gestisce il servizio idrico integrato annullerà le fatturazioni inviate ai cittadini dei 76 Comuni del Nolano e del Vesuviano e avvierà una soluzione alternativa: la rateizzazione in dieci anni. Una decisione destinata ad ammorbidire le proteste dei cittadini ma ad acuire quelle dei Comitati che considerano illegittima tout court la richiesta di arretrati. Gori spa, dopo le polemiche di questi mesi, e concordando con l’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano, avrebbe dunque deciso di cancellare tutte le bollette recapitate, alcune delle quali impugnate dinanzi la giustizia ordinaria, e di proporre una soluzione diversa.
IL SISTEMA- Come farà la Gori a recuperare comunque gli arretrati (aspetto che non la vede indietreggiare di un millimetro)? Come è ormai noto agli utenti del Nolano, le fatture recapitate lo scorso autunno riguardavano i recuperi tariffari dal 2006 al 2011. La Gori decise di chiedere gli arretrati perché le tariffe deliberate in passato dall’Assemblea dell’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano e applicate dalla società in quegli anni “non assicuravano la copertura dei costi di gestione” determinando, secondo l’azienda, la maturazione di un credito ingente. Per coprire questo ‘buco’ nei conti, fu approvata dai sindaci (non tutti) la delibera dell’ottobre 2012 con cui si stabilì l’importo da recuperare ante- 2012. Secondo il sistema scelto da Gori ed Ente d’Ambito, le partite pregresse andavano recuperate in 4 quote annuali : il 50% dell’importo complessivo fatturato in un’unica soluzione (ovvero le bollette arrivate nei mesi scorsi), il restante 50% suddiviso negli anni 2015, 2016, 2017.
LA SVOLTA- La Gori dopo le proteste e le polemiche e dopo cinque sospensioni dei pagamenti ha dunque cambiato rotta. Non più il 50% oggi ed il 50% nei prossimi tre anni: le partite pregresse dovranno essere pagate in dieci anni. Per fare un esempio, se la somma da recuperare è di 500 euro, secondo il vecchio sistema l’utente avrebbe dovuto pagare 250 euro con un’unica bolletta e le altre 250 spalmate tra 2015 e 2017. Con l’attuale sistema si paga 500 euro ma in dieci anni.