NAPOLI- In 5 casi su 11, non contento del denaro trovato addosso ai passanti “presi di mira”, aveva costretto le vittime a fare Bancomat e a consegnare i soldi del prelievo “forzoso”. Uno dei malcapitati era stato addirittura costretto a 2 prelievi, uno dietro l’altro, quando il malfattore si era accorto che non aveva “preso il massimo”. È quanto emerso nel corso delle indagini dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Napoli che hanno portato in carcere Pasquale Amendola, il 39enne raggiunto da Ordinanza di Custodia Cautelare per la commissione di ben 11 rapine consumate ai danni di 12 persone tra maggio e settembre 2014 nel centro del capoluogo campano. Alle vittime, aggredite e minacciate in alcuni casi con una pistola e in altri paventandone il possesso, il 39enne si era “presentato” dicendo di essere un appartenente a un noto clan camorristico. Vasto il territorio sul quale l’uomo ha commesso i reati predatori: la zona si estende a partire da via Carbonara, via Colletta, piazza Garibaldi, via Arenaccia e piazza Carlo III, ma si allarga anche a via nuova Marina, via Duomo, corso Umberto I e via Mezzocannone. Si sospetta che Amendola abbia commesso anche altre rapine e si divulga la sua fotografia invitando i cittadini che eventualmente lo riconoscono a presentarsi alle forze dell’Ordine.
