COMIZIANO (Nello Lauro e Bianca Bianco) – La Corte dei Conti- Terza sezione giurisdizionale centrale di appello- conferma la condanna per R.N., ex ragioniere del Comune di Comiziano. L’ex dipendente comunale viene condannato a restituire all’ente 679.374 euro e condanna anche la Banca nazionale del lavoro che all’epoca dei fatti era tesoriere del comune, a pagare 79.646 euro. Si definisce così la vicenda relativa ai falsi mandati di pagamento che l’ex ragioniere formò sottraendo circa 800mila euro alle casse dell’ente. La Corte dei Conti nel 2011 aveva condannato R.N. a pagare la somma (oltre interessi e rivalutazioni) per risarcire i soldi sottratti alle casse comunali coi falsi mandati o coi mandati duplicati emessi dal 2002 al 2008, mentre condannava Bnl a risarcire 96.860 euro per concorso di colpa nella liquidazione dei falsi mandati. Dopo la pronuncia del 2011, il ragioniere presentò appello per una serie di motivi tra cui la presunta prescrizione dell’azione contabile perchĂ© erano trascorsi 5 anni dalla commissione degli illeciti e la presunta “lacunosità ” dell’attivitĂ della commissione d’accesso nominata dal Comune nel 2009 (durante l’amministrazione guidata dall’ex sindaco Lidio Alfieri) che avrebbe erroneamente accertato le partite di danno. L’ex impiegato chiedeva anche il condono erariale proponendo di versare dal 10 al 20% della somma contestata.  Con la sentenza pubblicata lo scorso 16 aprile (233/2015)  la Corte dei Conti ha rigettato l’appello proposto dall’ex ragioniere ed ha riconosciuto la correttezza dell’istruttoria compiuta dal Comune e la minuziositĂ dell’indagine condotta dall’ente attraverso la corretta ricognizione dei pagamenti contestati all’ex ragioniere capo, con ciò rimarcando la totale estraneitĂ del Comune ai fatti contestati. Alla luce di tale decisione, il Comune di Comiziano dovrĂ incassare dalla Bnl in tutto 111mila euro dopo avere giĂ ottenuto 135.430,16. E oltre 600mila euro dall’ex ragioniere. La Procura della Corte dei Conti per le stesse vicende del ragioniere R.N. ha instaurato un nuovo giudizio (con atto di citazione del 25/6/2012) volto a contestare all’ex impiegato  gli illegittimi mandati di pagamento emessi negli anni dal 1995 al 1999 richiedendo a questi la restituzione della somma di 174.498,34 euro.