CICCIANO- E’ braccio di ferro tra Comune e commercianti sulla vicenda dell’abbattimento degli 11 pini secolari di piazza Mazzini. Il taglio rientrava ne piano di restyling della piazza ma è stato bloccato temporaneamente da una nota della Soprintendenza ai Beni culturali perché “trattandosi di bene di proprietà del Comune di Cicciano, in ogni caso la piazza è già sottoposta, in via cautelare, alla normativa di tutela ai sensi dell’articolo 12 del decreto legislativo 42/2004 che recita: “le cose immobili e mobili che siano di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre 50 anni (la piazza attuale fu progettata nel 1954) sono sottoposti alla verifica di interesse culturale””. Un provvedimento che il sindaco Arvonio ha commentato affermando che “non vi è alcun tipo di vincolo né ambientale, né storico. Stiamo riqualificando un marciapiede rendendolo a tutti gli effetti una piazza che valorizzi la statua e l’ingresso del palazzo dell’antica commenda. Ritardare i lavori significherebbe perdere un finanziamento europeo, forse è questo l’obiettivo ostruzionistico ma noi andremo avanti”.
Alla nota della Soprintendenza si aggiunge la protesta dei commercianti del posto che lamentano le conseguenze negative della chiusura dello slargo sulle loro attività. Per questo Arvonio ha incontrato i rappresentanti della categoria ed ha affermato: “Si é già concordato con la ditta esecutrice di agevolare l’accesso al bar su piazza Mazzini arretrando la delimitazione dei pannelli a 4 metri dal muro del bar e fino a quando sarà possibile sarà fatto un varco che dal portone della chiesa condurrà al bar tagliando la piazza. Inoltre l’amministrazione sta valutando di approvare una riduzione della tari per i negozi che subiranno comunque un danno per i lavori della piazza in modo da compensare il disagio. Alla soprintendenza risponderemo sicuramente per iscritto. Non penso che i pini siano comunque l’oggetto della questione, non sono vincolati e non penso ci siano le condizioni affinché lo siano”. Arvonio ha poi assicurato che i lavori inizieranno di sicuro “dal 10 giugno in poi per far trascorrere i canonici 35 giorni dalla stipula del contratto con la ditta aggiudicataria”.
Nonostante la Soprintendenza e le proteste l’amministrazione va avanti sempre con il pungolo dell’opposizione extraconsiliare del Movimento 5 stelle che rintuzza il primo cittadino: “Vorremmo dire al nostro Sindaco; Sindaco le abbiamo o no, chiesto di rivedere quel progetto ? Le abbiamo o no, dato mille alternative per non abbattere quei pini? Le abbiamo o no chiesto, anzi implorato di ritornare sui suoi passi? Le abbiamo o no dimostrato in mille occasioni che non siamo contro la sua Amministrazione, ma a favore del rispetto delle regole e dei cittadini? Le abbiamo o no portato 400 e più firme di cittadini, che come noi le chiedevano di rivedere il progetto? A questo punto una domanda la facciamo ai cittadini. Semmai dovessimo perdere quei fondi, sarebbe per colpa del MoVimento Cinque Stelle e della soprintendenza che ha bloccato i lavori, o colpa di questo Sindaco, che con somma presunzione è andato dritto come un carramato, salvo poi scontrarsi con il muro del rispetto delle Leggi e della tutela del Patrimonio Paesaggistico e Storico?”