NAPOLI – L’Italia vanta il non invidiabile record europeo di paese con il più elevato numero di enti assolutamente inutili. Lo denuncia il Codacons, che riporta anche i numeri del fenomeno. Nel nostro paese esistono a tutt’oggi circa 500 enti dichiaratamente “inutili” a carico della collettività – spiega l’associazione – Strutture che hanno un peso non indifferenze per il bilancio dello Stato: ci costano infatti la bellezza di 10 miliardi di euro ogni anno. Nel corso degli anni tutti i governi e tutti gli schieramenti politici hanno affermato di voler cancellare tali strutture, accertandone pubblicamente l’inutilità; tuttavia, nel corso degli ultimi 5 anni, solo una cinquantina di enti sono stati realmente eliminati: altri sono stati solo chiusi e poi riaperti con un nome diverso. Come a dire: oltre al danno, la beffa. Un esempio per tutti, l’Ente nazionale della montagna – che si aggiunge all’infinità di comunità montane presenti nel nostro territorio – il quale ha cambiato ragione sociale in “Istituto nazionale della montagna”, costo della struttura (secondo indiscrezioni): 490mila euro all’anno. Tra i tanti enti sulla cui reale utilità i cittadini avanzano dubbi, troviamo la Fondazione centro studi transfrontaliero del Comelico e Sappada; il Centro di documentazione di storia della psichiatria in Emilia Romagna; l’Ente autonomo fiera mostra dell’ascensione di Francavilla Fontana in Puglia; l’Istituto nazionale di beneficenza Vittorio Emanuele III; l’Istituzione per la conservazione della gondola e la tutela del gondoliere in Veneto; il Centro Piemontese di Studi Africani; l’Istituto culturale delle comunità dei ladini storici a Belluno. Tra gli enti scampati alla chiusura, oppure inizialmente chiusi e poi miracolosamente riaperti, troviamo l’ Unione Nazionale per la Lotta contro l’ Analfabetismo, Istituto per lo sviluppo agroalimentare, l’ Ente nazionale per il Microcredito, l’Arcus, l’Enit. “Basterebbe cancellare queste strutture, i cui costi sono in buona parte a carico della collettività, per recuperare 10 miliardi di euro ed evitare in futuro l’aumento dell’Iva e delle accise previsto dalle clausole di salvaguardia – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Per questo rivolgiamo oggi un appello al Premier Matteo Renzi affinché intervenga tagiando gli enti che rappresentano una inaccettabile zavorra per il paese”.