NAPOLI- La direzione distrettuale antimafia ha ordinato l’arresto di Nicola Cosentino (già trasferito dai domiciliari a Terni) , di un agente penitenziario e del cognato (e l’obbligo di dimora per la moglie di Nicola Cosentino)) nell’ambito di un’inchiesta su presunti episodi di corruzione avvenuti all’interno del carcere di Secondigliano. Le misure sono state eseguite dai carabinieri di Caserta. L’accusa nei confronti dei quattro indagati è di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio perché assunti in violazione dell’ordinamento di polizia penitenziaria.
Le accuse partono dall’arresto dell’ex parlamentare di Forza Italia Nicola Cosentino, che si trova dal 3 aprile 2014 in carcere a Secondigliano e qui, stando all’accusa, avrebbe intrecciato rapporti con gli agenti del Corpo di polizia pentitenziaria per ottenere favori mentre era in cella. In cambio di denaro e assunzioni di familiari, gli agenti avrebbero fatto giungere al politico messaggi di parenti ed altre ‘utilità’ (pare disponesse persino di un tablet). In qualche caso avrebbero consentito a Cosentino di girare liberamente per il carcere di notte. Era un cognato di Cosentino ad incontrare gli agenti, e lo avrebbe fatto in 36 occasioni (la magistratura ha a disposizione filmati e intercettazioni) presso un distributore di Succivo, nel Casertano; qui, uno dei poliziotti riceveva i beni ed i documenti da passare all’ex sottosegretario ora in carcere. Le accuse sono state suffragate da perquisizioni anche nella cella.