NOLA ‘Salviamo la Villa”, questo il messaggio venuto fuori dalla conferenza stampa svoltasi ieri sera e promossa dalle associazioni ambientaliste locali, indetta per informare su come evitare l’abbattimento di ventisette alberi, già deciso dal sindaco di Nola Biancardi, perché ritenuti ‘pericolosi per la pubblica incolumità in caso di caduta’. Le associazioni coinvolte sono Legambiente, WWF, LIPU, Forum Ambiente Area Nolana, Comitato Civico per la Difesa del Diritto all’Acqua, Slowfood agro nolano, Noladaqui, Città Viva, Campo de Fiori, Civitas, Le Rose di Gerico e la Federazione Assocampaniafelix.
“Nola potrebbe essere la città dove si salvano gli alberi – ha affermato Annamaria Iovino – e dove portare avanti progetti di cura che coinvolgano le scuole, dove si può coinvolgere i maestri di festa dei Gigli per creare supporti lignei per i fusti degli alberi malati e un festival ecologico per promuovere la cultura del verde”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’agronomo Carmine Strocchia (“Dobbiamo favorire il dialogo con l’amministrazione, questo muro contro muro non ci porta da nessuna parte. Gli alberi vanno curati, non tagliati”) e Antonio Gallozzi (Legambiente) (“Il taglio non è l’unica soluzione, è necessario il coinvolgimento dei cittadini, la politica deve lavorare per il bene comune”). Gallozzi ha lanciato una proposta organica: “Varare un Piano del Verde, un vero piano regolatore con annesso regolamento e censimento del patrimonio arboreo della città, affinchè si ottemperi ai dettami di legge che impongono la comunicazione del numero di alberi da trattare e manutenere, con relativa georeferenziazione. Il regolamento serve, altresì, a programmare i lavori e le manutenzioni da fare durante l’anno”. L’agronomo e coordinatore regionale della LIPU Matteo Palmisani nella sua relazione ha mostrato come è possibile salvare gli alberi nelle città e recuperare aree verdi anche in condizioni critiche, e senza ricorrere agli abbattimenti.
“I tavoli tecnici voluti dal sindaco nascondono solo l’intenzione di abbattere gli alberi. Il sindaco teme il confronto con i cittadini e non ha capito che questi alberi non sono alberi comuni, ma esotici e ornamentali che appartengono alla tradizione collezionistica molto in voga nel 700-800”. Palmisani chiede da tempo al sindaco di poter fare un perizia, previo sopralluogo degli alberi dichiarati ‘pericolanti’, e di poterli curare. “La spesa prevista per la cura del verde a Nola equivale a q quella destinata ai servizi sociali. E come mai non ci sono soldi per i servizi sociali?”. Don Aniello Tortora, responsabile dell’Ufficio Diocesano per la Salvaguardia del Creato, ha ricordato che l’uomo non può deturpare la natura a suo piacimento. La Chiesa non indica soluzioni tecniche, ma invoca la partecipazione dei cittadini e fa appello al rispetto della Natura e del Creato. Il Consigliere di minoranza Maria Franca Tripaldi, nel suo intervento, si è resa disponibile a perorare la causa di Palmisani affinché possa eseguire il sopralluogo e la controperizia per salvare gli alberi. Dura l’accusa di Felice Simonetti, ex manutentore del patrimonio arboricolo comunale, che nel sue intervento accusa i politici di avergli impedito di terminare il programma di cura degli alberi, esponendoli a malattie più gravi. “Forse 10 mila euro erano pochi, quelli della mia gara d’appalto. Ecco perché abbiamo dovuto rinunciare”. Per Simonetti le piante sono affette da patologie fungine curabili e la soluzione è la terapia. Vincenzo Sepe (Legambiente Palma Campania) ha suggerito di raccogliere le firme dei cittadini ai sensi dell’art. 43 dello Statuto comunale, mentre il Professor Luigi Simonetti si è reso disponibile ad unirsi alle associazioni per il prosieguo della battaglia. Un cittadino si è dichiarato disponibile a curare la Villa comunale anche in maniera volontaristica. Gennaro Napolitano ha ricordato che le Consulte Ambientali erano state proposte all’amministrazione già cinque anni orsono e che bisogna riprendere questa proposta per una vera partecipazione delle associazioni di cittadini alle problematiche ambientali. Luigi Pappalardo (Civitas) ha insistito sulle prove di staticità (SIM) eseguite sugli alberi monumentali ed ha ribadito che queste prove debbono essere eseguite albero per albero. “La soluzione ottimale è curare gli alberi. La messa in sicurezza è costosa”.