BAIANO- (di Bianca Bianco Il Mattino) I sindaci del Vallo e del Baianese chiedono l’ammutinamento dei consiglieri regionali irpini contro il passaggio alla Gori. I rappresentanti avellinesi in Consiglio regionale, reclamano i primi cittadini, devono abbandonare l’aula oggi quando saranno chiamati ad approvare la legge di riordino del sistema idrico e degli ambiti territoriali ottimali. La richiesta è formalizzata nero su bianco sul documento congiunto che ieri mattina i sindaci hanno sottoscritto per ribadire ancora una volta il rifiuto del passaggio dei loro territori sotto la gestione idrica della Gori spa, società che già governa la fornitura d’acqua nel Nolano e nel Vesuviano (in tutto 76 Comuni). Contro quello che amministrazioni locali ed associazioni avvertono come uno ‘scippo’ dell’acqua, ieri mattina le fasce tricolore di Baiano, Mugnano Del Cardinale, Sperone, Quadrelle, Domicella, Marzano Di Nola, Pago Vallo Di Lauro, Lauro, Taurano, Moschiano si sono riuniti nell’aula consiliare del Comune di Baiano insieme al consigliere provinciale Enzo Alaia ed al presidente del Pd provinciale Roberta Santaniello. Non firma il documento il sindaco Biancardi, assente ma “non in polemica, ho già chiarito il mio pensiero in altri incontri”. Il dibattito ha riguardato la legge che riorganizza i servizi idrici integrati e gli A.t.o. Nel deliberato congiunto si sottolinea “l’unanime volontà dei rappresentanti delle istituzioni locali di fare voti al Consiglio Regionale affinché l’ordine del giorno, relativo all’esame del disegno di legge venga rinviato”. Una richiesta che muove “dal fermo convincimento dei sindaci che l’impianto normativo del disegno di legge in questione, sebbene si richiami ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità della Pubblica amministrazione in modo formale, nella sostanza li disattende”. Per i sindaci vi sono dubbi seri sulla legittimità delle modalità di discussione ed approvazione della norma perché si è deciso, con quello che viene interpretato come un modo per blindarla, di collegarla all’approvazione della legge finanziaria regionale. Chiarito questo aspetto, i sindaci si rivolgono direttamente ai consiglieri regionali irpini invitandoli “qualora la richiesta di rinvio non venga accolta, ad abbandonare l’aula facendo venir meno il numero legale”. Infine annunciano di avere l’intenzione di adire le vie legali nel caso di approvazione della normativa, rivolgendosi al tribunale amministrativo. Proprio oggi si saprà se le richieste delle amministrazioni locali saranno o meno accolte. In Consiglio regionale si discuterà infatti del disegno di legge “omnibus” che non contempla solo il riordino del sistema delle acque ma anche altri argomenti come il piano casa, la sanità, il piano paesaggistico. In questo contesto, potrebbe passare la normativa che imporrebbe l’Ambito territoriale ottimale unico con il successivo passaggio di sedici comuni irpini alla gestione della società Gori. Un passaggio osteggiato dalle comunità appartenenti all’Alto Calore e da quelle, come Baiano Sperone ed Avella, che si servono con l’acquedotto comunale.