MARIGLIANELLA. Una variante urbanistica che potrebbe valere tantissimo in termini economici (15 milioni di euro) e che potrebbe condizionare, non poco, il voto alle prossime elezioni amministrative di maggio. Tant’è cheConcetta Mattiello (candidata a sindaco per il centrosinistra) hapresentato a riguardo un ricorso al Tar per “conflitto d’interesse”. La delibera di cui si chiede l’annullamento è la n° 35 del 28 novembre 2014, una variante urbanistica inerente le zone C1 C2 C3 e D1 presenti sul territorio comunale, mediante adeguamento di alcuni articoli delle norme tecniche di attuazione allegate al vigente PRG (piano regolatore). “Un palese conflitto di interesse”, spiega la Mattiello, “poichĂ© coinvolge alcuni assessori e consiglieri di maggioranza”.  La delibera fu approvata con il voto contrario dei consiglieri di opposizione. “Il dovere della buona amministrazione è implementare una pianificazione urbanistica a misura d’uomo”, aggiunge la candidata sindaco, “seria e concreta ma soprattutto condivisa attraverso la partecipazione attiva dei cittadini. Ma perchĂ© queste elezioni amministrative sono diventate così strategiche per l’attuale amministrazione comunale? PerchĂ© si continua a proporre, come sviluppo del paese l’edilizia e la cementificazione? Il consumo del suolo a Mariglianella è raddoppiato nell’ultimo ventennio. Abbiamo calcolato che questa delibera potrebbe produrre un utile aziendale (guadagno netto) di circa 15.470.000 di euro. Sono circa 3.867.000 di euro che potrebbero guadagnare le 4 imprese edili ben rappresentate politicamente all’interno dell’attuale maggioranza Di Maiolo. Possiamo ipotizzare che il valore di ciascun voto è abbastanza elevato. Ad esempio se un gruppo affiatato di  costruttori si mettono insieme per fare una lista elettorale e prendono 2.415 voti (come è capitato alle scorse amministrative per la lista Di Maiolo) il valore di un solo voto in termini economici è di circa 6.405,80 euro. Questo tipo di intervento produce ricchezza per un paese? No, ci guadagneranno soltanto le ditte edili interessate”.
Tabella riassuntiva
(in questa tabella manca una parte del C3 destinata all’edilizia popolare e il D1)
– superfici in zona  C1 – C2 – C3 mq. 130.000
– ipotizzando che il 50% sia messo su libero mercato ed
 ipotizzando un indice fondiario di mc. 1.2 /mq di potenzialitĂ
 edificatoria otteniamo: (130.000 x 1.2 x 0.5 = mc. 78.000
 edificabili)
– mc. 78.000 corrispondono a 26.000 mq. lordi di edificato
che venduti ad un  prezzo medio di mercato di  euro 1.700
danno un volume di affare di euro 44.200.000
– se ipotizziamo che le imprese realizzino un utile del 35% (al netto delle spese sostenute) possiamo detrarre che le imprese realizzano un utile di euro 15.470.000