venerdì, Novembre 22, 2024
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Camorra nolana, la denuncia di Libera: troppi silenzi

NOLA- “Mettere mano ad un piano organico contro la corruzione” nell’area nolana. Porre fine al silenzio ed al vuoto politico che incancrenisce il territorio sempre piĂą sotto il giogo della camorra. A chiederlo è l’associazione “Libera- area nolana Giuseppina Guerriero” con una nota in cui denuncia “lo stato soporifero di attenzione collettiva sulle dinamiche camorristiche di una terra , quella nolana, violentata dalla camorra e dalla corruzione”.

“L’area vesuviana- si legge nella nota-  spesso viene dai media poco menzionata , fagocitata dalle dinamiche napoletane piĂą sanguinarie ed eclatanti, ma da sempre ha rappresentato uno snodo fondamentale per la presenza di gruppi criminali storici che a partire dagli anni ’70 sono stati portatori di morte e sofferenza. Una presenza non urlata che serpeggia tra le piaghe di questo territorio e che vede nel Clan Fabbrocino una presenza d’ostacolo alla crescita e lo sviluppo della zona. Nell’ultima relazione semestrale 2014, la D.I.A.dedica particolare attenzione alle dinamiche nolane del clan Fabbrocinocome gruppo storico con elevate capacitĂ  imprenditoriali che “ hanno assorbito molte compagini criminose autoctone, facendole diventare proprie strutture satellite. “ Un clan compatto, dalla grande fiuto imprenditoriale, un clan che punta alla gestione solo di grossi affari e che , dispensando i piccoli commercianti, risulta apparentemente meno presente e meno rumoroso. “ Le consistenti disponibilitĂ  economiche di questo clan hanno contribuito al vincolo di omertĂ  dei consociati, tanto che nessun aderente al sodalizio, nonostante i colpi inflitti all’organizzazioneda forze dell’ordine e magistratura, ha mai intrapreso un percorso di collaborazione con la giustizia.” ”

Nel corso delle operazioni condottela settimana scorsadalla direzione distrettuale antimafia per fatti che risalirebbero alle attivitĂ  del clan Fabbrocino nel lasso ditempo 2007-2012, il clan vesuviano avrebbe condizionato il libero mercato nel settore del calcestruzzo, imponendo un listino prezzi maggiorato rispetto a quello di altre imprese. Gli imprenditori locali sarebbero stati costretti ad acquistare cemento, convinti da ritorsioni fisiche e patrimoniali, dalla societĂ  savianese Gifrasrl. Terremoto anche nel Comune di Nola perchĂ© pare che nella gestione delle aziende riconducibili al clan ci fosse l’assessore all’urbanistica De Angelis. “Le indagini della magistratura faranno il loro corso- dicono i rappresentanti di Libera-  e sapranno fare piena luce sulla dinamica in oggetto. Intanto da tempo la stampa locale aveva acceso i riflettori sulle attivitĂ  dei Comuni dell’area che, in varie circostanze, non sono apparse limpide. E’ maturo il tempo che si metta mano ad un sano ed organico piano territoriale contro la corruzione che affossa il nostro presente e ruba il futuro ai giovani . Come associazione, come singoli cittadini, come lavoratori con le nostre professionalitĂ  siamo pronti a fare la nostra parte, a costruire un noi che sia capace di rendere ognuno di NOI corresponsabile di quello che succede intorno. Troppo silenzio, troppo vuoto lasciato da una politica che ha perso senso e ragione. Troppo dolore , sofferenza e morte abbiamo subito per non essere stati cittadini che si prendono cura del proprio destino e della propria terra. E’ il momento di capire, di fare ed agire il concetto che la legalitĂ  conviene a tutti e fa bene a tutti”.

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