NOLA-(di Bianca Bianco e Nello Lauro)  Il caso di Sasha, senzatetto massacrato di botte la notte del 17 marzo scorso, diventa un caso nazionale. Ieri e questa mattina una troupe della trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto” è arrivata a Nola ed ha effettuato diverse interviste sul caso. Ieri i microfoni del programma dedicato a scomparse e misteri di cronaca hanno raccolto le dichiarazioni del dottor Antonio Sepe, dirigente ortopedico dell’ospedale di Nola. Oggi il secondo appuntamento all’interno del reparto in cui da due settimane è ricoverato, completamente ingessato, il 44enne pestato a sangue da un gruppo di almeno sei giovani di Nola. La redazione di Federica Sciarelli vuole raccontare cosa è accaduto quella notte e chi sia l’uomo che fino ad allora aveva vissuto per le strade di Nola. Oggi è ricoverato nelle stanze del nosocomio nolano, questa settimana sarà operato al polso sinistro poi forse subirà altri interventi chirurgici piuttosto delicati, nonostante la sua riluttanza a finire sotto i ferri. Per lui, abituato a vivere libero senza vincoli, restare in ospedale è come restare in gabbia. Purtroppo però la sua degenza, prima nel nosocomio poi in una struttura sociale che lo prenderà in carico a breve, sarà lunga. Prima che Sasha guarisca completamente, probabilmente conoscerà anche i nomi di chi lo ha ridotto in questo stato. Sei persone, tutti maschi e giovani provenienti da diverse zone di Nola, alcuni di buona famiglia.