lunedì, Novembre 25, 2024
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Operai e impiegati senza stipendio, presidente minaccia chiusura Comunità montana

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Domenico Biancardi durante una protesta (foto archivio)

AVELLA- (di Bianca Bianco- Il Mattino) Stretto nella morsa dei mancati pagamenti degli stipendi, il presidente della Comunità montana del Partenio Domenico Biancardi minaccia la messa in liquidazione dell’ente. E’ questo il clamoroso esito della giornata di ieri, iniziata con il raduno degli amministrativi, impiegati presso la Comunità montana senza stipendio da circa tre mesi. I lavoratori si sono riuniti ad Avella insieme ai rappresentanti di Cisl Funzione pubblica e Cgil Funzione pubblica ed hanno discusso della grave situazione lavorativa redigendo infine il verbale con cui proclamano lo stato di agitazione per avviare le procedure di “raffredamento” (l’iter di legge che precede lo sciopero) presso la prefettura di Avellino; i dipendenti annunciano inoltre le denuncia alla magistratura per il mancato pagamento delle spettanze del duemilaquattordici. L’assemblea sindacale ha infine chiesto all’amministrazione dell’ente di utilizzare le anticipazioni di cassa per pagare gli stipendi così come fatto l’anno scorso. Alla loro drammatica situazione, che fa il paio con quella se possibile ancora più difficile degli operai forestali, il presidente della Comunità montana Biancardi risponde come ha risposto già altre volte: “Siamo impotenti, i lavoratori devono rivolgersi alla Regione che per il 2015 non ha versato un centesimo. I fondi vincolati, poi, non possiamo più toccarli”. Biancardi, però, non ci sta a finire sotto il fuoco incrociato di sindacati e lavoratori e rilancia: “Abbiamo appena pubblicato la delibera di giunta esecutiva numero 15 con cui annunciamo che, a mali estremi, metteremo in liquidazione la comunità montana”. Nella delibera si sottolinea lo “sdegno per la paradossale gravità della crisi e per il muro di indifferenza dell’Ente Regione” e si minaccia: in caso di mancate risposte di Palazzo Santa Lucia l’amministrazione montana “non oltre il 31 dicembre 2015 metterà in atto tutte le procedure di legge tese alla totale ed inevitabile interruzione di tutte le attività istituzionali dell’Ente”. Un deliberato esplosivo che Biancardi spiega così: “Prima che sia la Regione a far morire questa istituzione con tutti i suoi dipendenti, chiudiamo noi. I nostri rappresentanti regionali devono capire che questa non è una situazione tecnica ma politica e che va risolta politicamente. I tecnici, come l’assessore Nugnes, hanno già fatto abbastanza guai”.

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