ROCCARAINOLA- Questa mattina i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Nola hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il Tribunale di Nola, in un procedimento carico di Armando Manzi ed altri soggetti, fra cui componenti del suo nucleo familiare, per concorso in bancarotta fraudolenta, con riferimento alla società “Irpinia Catering s.r.l. “, già denominata “Villa Manzi s.r.l. “, posta in liquidazione volontaria in data 7 novembre 2011 e dichiarata fallita dal Tribunale di Nola in data 27 novembre 2012.
In base a quanto emerso dalle indagini della Procura e della Finanza, Villa Manzi srl (già amministrata da Armando Manzi e, dal 2010, da Ferdinando Franzese) ha prima mutato denominazione diventando Irpinia Catering srl e poi ha ridotto il capitale da 90mila a 12mila euro senza però estinguere debiti. In seguito ha ceduto alla società “Villa Manzi eventi”- poi diventata “Ristocatering srl” il ramo d’azienda avente sede a Roccarainola al prezzo di 90mila euro, di cui 50.000 per avviamento 40.000 per attrezzature.
L’accordo prevedeva che la corresponsione della somma sarebbe avvenuta, successivamente alla stipula, in sei rate mensili consecutive di 15.000 euro ciascuna, senza aggravio d’interessi senza prestazione di alcuna garanzia, prezzo da ritenersi sottodimensionato rispetto al valore del ramo ceduto e, conseguentemente pregiudizievole per la fallita.
In base agli elementi raccolti nel corso delle indagini glòi inquirenti hanno ritenuto profilarsi il reato di bancarotta, perché i trasferimenti tra le varie società sarebbero stati finalizzati, si legge nella nota della Procura “all’unico scopo di sottrarre la compagine sociale, in realtà mai passata realmente di mano terzi, alle azioni di recupero dei creditori della originaria Villa Manzi srl, così depauperando la stessa della parte sana conservandole solo debiti, mai estinti”.
Infatti, le società coinvolte nel trasferimento (Villa Manzi srl Villa Manzi Eventi, oltre che Immobiliare Manzi) sono risultate amministrate, di fatto, sempre da Armando Manzi sebbene, di diritto, da soggetti diversi. Le indagini condotte hanno permesso di accertare che Armando Manzi ha conservato la piena diretta gestione dell’attività, sia prima sia dopo le cessioni accumulando, nel complessivo, un passivo (nel corso degli anni dal 2005 al 2010) passato da 413.744,64 euro 2.292.140,38 euro.