NAPOLI – Tornano a salire i prezzi dei carburanti con la benzina che si avvia verso 1,7 euro al litro. E con l’aumento dei prezzi, che nei prossimi giorni dovrebbe continuare, tornano le polemiche. I consumatori denunciano “rincari abnormi e ingiustificati” che potrebbero portare ad “un esborso di 108 euro in più all’anno solo per costi diretti”. Per l’Unione Petrolifera, invece, i prezzi sono in linea con l’andamento del mercato.
Sui mercati internazionali, rileva il ‘Quotidiano Energia’, la benzina “è in forte aumento” e non si è fatta attendere la reazione delle compagnie petrolifere. Oggi, infatti, hanno ritoccato al rialzo i listini Esso (+1 cent/litro su verde e gasolio) e Ip (rispettivamente +0,5 e +0,8 cent). Secondo quanto risulta in un campione di impianti che rappresenta la situazione italiana, il prezzo medio praticato ‘servito’ della benzina va oggi dall’1,661 euro/litro di Eni all’1,690 di Tamoil (no-logo a 1,494). Per il diesel si passa dall’1,577 euro/litro di Eni all’1,601 di Q8 (no-logo a 1,399). Il Gpl, infine, è tra 0,586 euro/litro di Eni ed Esso e 0,620 di Shell (no-logo a 0,561).
Le punte massime sempre sul ‘servito’, osservate per tutti e tre i prodotti nell’Italia meridionale, risultano in crescita a 1,658 euro/litro per il diesel, mentre sono ferme a 1,763 euro/litro per la benzina e 0,646 euro/litro per il Gpl.
Non si è fatta attendere la reazione delle associazioni dei consumatori. Per il Codacons si tratta di aumenti “abnormi e del tutto ingiustificati”. In poche settimane, denuncia il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi, “il prezzo della benzina è aumentato del 14,8%. Una fuga in avanti dei carburanti che determina un maggior esborso a danno degli automobilisti pari a quasi 11 euro a pieno”. Questi rialzi, sostiene il Codacons, “rischiano di bloccare la crescita”. Proprio per questo “chiediamo al Governo Renzi un intervento teso a studiare misure per vincolare i listini dei carburanti alle quotazioni reali del petrolio”.
Anche Adusbef e Federconsumatori sono scesi in campo per denunciare “la forte impennata” dei prezzi dei carburanti. “Si tratta -spiegano i presidenti di Federconsumatori, Rosario Trefiletti e dell’Adusbef, Elio Lannutti, di rincari del tutto ingiustificati, che porteranno ad un aumento di circa 9 centesimi al litro, pari ad un esborso di 108 euro in più all’anno solo per costi diretti”. Per le due associazioni dei consumatori “è fondamentale che il Governo metta in atto tutti i controlli del caso per evitare speculazioni a danno degli automobilisti”.
Non si è fatta attendere la riposta dell’Unione Petrolifera che sostiene che gli andamenti dei prezzi dei carburanti sono in linea con le tendenze internazionali. La crescita dei prezzi delle ultime settimane, sottolinea Up, “è strettamente legata alla ripresa delle quotazioni internazionali sia del greggio che dei prodotti raffinati”. Rispetto ai minimi di metà gennaio, il prezzo di un barile di greggio Brent, rileva Up, “è infatti cresciuto mediamente di 16 dollari/barile; quello dei prodotti raffinati scambiati sui mercati internazionali di oltre 12 centesimi euro/litro”.
Nello stesso periodo di tempo, il prezzo industriale della benzina, al netto delle tasse, spiega ancora Unione Petrolifera, “è aumentato mediamente di 8,6 centesimi euro/litro, mentre quello del gasolio di 8,5 centesimi”. Rispetto ad un anno fa, nel mese di febbraio i prezzi medi industriali, al netto delle tasse, sia della benzina che del gasolio “sono risultati inferiori di circa 18 centesimi, a fronte di variazioni sui mercati internazionali intorno ai 15 centesimi”.
Dall’inizio dell’anno, sostiene ancora Up, “risulta in calo anche la differenza con i prezzi medi europei che in media è attualmente intorno a 1,8 centesimi per la benzina e 1,2 centesimi per il gasolio (media 2014 circa 2 centesimi)”. Variazioni, queste, “che dimostrano la linearità degli andamenti dei prezzi dei carburanti rispetto alle tendenze internazionali sia nelle fasi di discesa che di aumento”.
Ma il futuro prossimo parla di nuovi aumenti del prezzo dei carburanti. A meno di drastiche variazioni in più o in meno delle quotazioni internazionali alla chiusura dei mercati di oggi o del tasso di cambio euro/dollaro, sostiene il presidente di Figisc Confcommercio, Maurizio Micheli, “sussisterebbero le condizioni per prezzi in aumento, con variazioni massime attorno 1 eurocent/litro”.
Dal monitoraggio, effettuato in collaborazione con Assopetroli-Assoenergia, dei prezzi pubblicati dalla Commissione Ue risulta che il 23 febbraio lo ‘stacco Italia delle imposte sui carburanti’, rileva ancora Micheli, “è di +23,9 cent/litro per la benzina e +22,9 per il gasolio e le imposte pesano sul prezzo finale della benzina per il 66% e per il 60,6 % su quello del gasolio. (ADNKRONOS)