NOLA- Impossibile evitare di tagliare gli alberi malati della villa comunale senza mettere in serio pericolo l’incolumità dei cittadini: l’Università conferma quanto già emerso dalle indagini e dallo studio effettuato dal dottore forestale Giuseppe Cardiello e commissionati dall’amministrazione comunale di Nola guidata dal sindaco Geremia Biancardi dopo i danni procurati dalla tromba d’aria del 16 giugno 2014 al patrimonio arboreo della città. Il professor Antonio Saracino titolare della cattedra di Dendrometria ed assestamento forestale al dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ed il dottore forestale Francesco Cona hanno, infatti, firmato una dettagliata relazione dalla quale, in sintesi, è stato specificato che: “tutti gli elementi arborei esaminati e designati per l’abbattimento, presentano criticità tali da comportare crolli improvvisi, non solo in seguito ad eventi meteorici eccezionali, e seri danni a cose (sedi stradali, auto ed edifici limitrofi alla villa) oltre che alle persone che vi transitano, criticità che non si devono sottovalutare in una corretta gestione del verde urbano”.
Gli alberi presi in esame dagli esperti sono 25 e corrispondono a quelli che, compresi il cipresso di Montezuma, erano già stati indicati come seriamente compromessi dalle perizie effettuate nei mesi scorsi e disposte dall’amministrazione comunale, che ha percorso ogni strada per evitare di giungere alla drastica misura del taglio pur giudicando sempre prioritaria la garanzia della sicurezza dei cittadini. Secondo il parere degli studiosi i lecci, i pini, l’eucalipto, i cedri, l’abete, il cipresso comune ed il cipresso di Montezuma necessitano tutti dell’abbattimento controllato essendo poco praticabili anche le ipotesi della messa in sicurezza.
“Dalla responsabilità delle verifiche e del confronto passiamo ora a quella della decisione. Senza indugi procederemo lungo la strada che ci è stata indicata da più parti per tutelare l’incolumità dei nostri concittadini. Ringrazio – ha sottolineato il sindaco di Nola, Geremia Biancardi – gli esperti delle associazioni ambientaliste che hanno partecipato ai tavoli tecnici organizzati in questi mesi, il professor Saracino ed il dottor Cona del dipartimento di Agraria, che hanno collaborato con noi per puro spirito di servizio, per l’autorevole parere rilasciato e sono grato al rettore della Federico II, Gaetano Manfredi per il supporto che ci ha voluto accordare. Abbiamo così sgombrato definitivamente il campo da dietrologie e strumentali polemiche che pure hanno intralciato il nostro trasparente e lineare percorso. A noi compete il dovere di governare nell’esclusivo interesse della città e, nel caso specifico, ci siamo già impegnati a proseguire lungo il solco della tutela del nostro ambiente. Speriamo, infatti, che i componenti del tavolo tecnico continueranno a collaborare con noi perché ora metteremo immediatamente mano ad un piano per la manutenzione del verde con l’obiettivo di evitare che, come accaduto nei decenni scorsi, interventi sbagliati possano mettere ancora in pericolo il nostro patrimonio arboreo”.
“Procederemo – aggiunge l’assessore all’Ambiente Luciano Parisi – al censimento degli alberi cittadini, iniziativa propedeutica anche al piano di manutenzione. Intanto, insieme con i docenti universitari del dipartimento di Agraria, verificheremo la fattibilità della proposta di Legambiente di conservare la memoria genetica del Montezuma attraverso il taleaggio”.