POMIGLIANO- Lo ha fatto davvero. Un operaio del Reparto-Confino della Fiat (oggi Fca) di Nola, Marco Cusano, si è crocifisso dinanzi lo stabilimento dell’azienda torinese a Pomigliano mentre a Roma giurava il neo presidente della repubblica Sergio Mattarella. Cusano aveva indosso la classica tuta della Fiat e poi è salito sulla croce davanti l’ingresso 2. L’uomo è stato licenziato lo scorso giugno quando il Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati aveva inscenato un’altra protesta, impiccando i manichini con le sembianze di Sergio Marchionne, amministratore delegato dell’azienda torinese.
“Questa non è la crocifissione della classe operaia sull’altare del capitalismo in crisi- hanno scritto in una nota gli operai del Comitato- No….Questo è solo un gesto simbolico per confermare ancora una volta che gli operai sono decisi a scendere da quella croce dove il padrone ci vorrebbe vedere,umiliati e immobili e a ribellarsi alla guerra dei sterminio dichiarataci dalla borghesia,decisi a non arrenderci difronte i licenziamenti politici e alla repressione statale e padronale.Un gesto simbolico, quest’oggi, per ribadire che bisogna riorganizzarsi dal basso e passare all’attacco.Non ci fermeranno”.
Marco Cusano ed altri 4 ex colleghi sono stati licenziati nel giugno del 2014 dalla Fiat a seguito delle iniziative che il Comitato aveva messo in campo per denunciare il suicidio dell’operaia del reparto confino di Nola, Maria Baratto, che si tolse la vita dopo sei anni di cassa integrazione. Insieme agli altri cassintegrati del polo logistico di Nola fu licenziato perché aveva messo in scena l’impiccagione e la veglia funebre di Marchionne violando, secondo le parole dell’amministrazione Fiat “i più elementari doveri discendenti del rapporto di lavoro”, e provocando “gravissimo nocumento morale all’azienda ed al suo vertice societario”.