NAPOLI – Ha tirato per un braccio una prostituta albanese di 22 anni, minacciandola con un oggetto in ferro, conducendola dal corso Umberto al vicino Vico Barre, in uno stabile poco distante, per perquisirla e rapinarla della somma di 250 euro che custodiva nella tasca del giubbino che indossava. La donna, dopo essere stata rapinata, è stata lasciata libera di andarsene. La vittima, appena fuori dal portone, ha notato una volante della polizia in transito sul Corso Umberto, ed ha immediatamente chiesto aiuto. Il minuzioso racconto della giovane albanese ha subito allertato i poliziotti. La 22enne, infatti, ha raccontato che il rapinatore aveva le chiavi del portone e che lo stesso, dopo averla rapinata, non si era allontanato. Nel mentre raccontava l’accaduto il giovane, identificato per Volodymyr Buhai, 20enne di nazionalità ucraina, stava per uscire dal portone ma, accortosi della presenza della polizia, rientrava al suo interno. I poliziotti, avendo intuito che il rapinatore era un inquilino di quello stabile, hanno bussato ai citofoni per poter accedere all’interno. Individuata l’abitazione, ubicata al 3° piano, hanno bussato insistentemente alla porta, dove da lì a poco, una donna, risultata la madre del rapinatore, li ha aperti. Il giovane, infatti, è stato bloccato ed arrestato, in quanto riconosciuto senza ombra di dubbio dalla vittima, perché responsabile del reato di rapina aggravata. Gli agenti hanno condotto il 20enne al carcere di Poggioreale.