MONDRAGONE – Una bomba carta è stata fatta esplodere sul davanzale di una delle finestre dell’abitazione di Benedetto Zoccola, testimone di giustizia e vicesindaco di Mondragone, delegato all’ambiente e alla legalità. L’esplosione è avvenuta intorno alle 20,15 in via Bologna. Per fortuna la deflagrazione ha provocato solo la rottura degli infissi, ma non c’è stato alcun ferito. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Mondragone e con loro il personale della sezione rilievi del Comando Provinciale di Caserta. Benedetto Zoccola, da tempo sotto scorta, è testimone chiave contro la camorra di Mondragone che lo ha più volte minacciato. Tutto nasce quando nel 2012 decide la lottizzazione di un terreno ereditato dal nonno, per la costruzione di villette a schiera. Venticinque lotti di 500 metri quadrati ciascuno per 15mila metri quadrati di terreno edificabile. Per l’avvio dei lavori la camorra vuole 50mila euro di ‘pizzo’. Benedetto Zoccola denuncia tutto ai carabinieri. Ma i camorristi non si arrendono. Gli squarciano le quattro ruote dell’auto e poi lo picchiano selvaggiamente sotto la minaccia di una pistola. Il 12 dicembre 2012, i carabinieri, però, arrestano Amerigo Di Leone che lo minacciava e a dicembre dello scorso anno Di Leone viene condannato a 6 anni di carcere. “Solidarietà al vicesindaco di Mondragone Benedetto Zoccola per il grave atto criminoso compiuto nei suoi confronti”. Sono le parole del deputato Massimiliano Manfredi (Pd) in seguito all’attentato subìto dall’esponente istituzionale del comune casertano. “Sono certo che Benedetto non si lascerà intimorire e continuerà nel suo impegno intenso a tutela della legalità e della sicurezza sociale in un contesto notoriamente difficile”.