venerdì, Dicembre 27, 2024
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Sprechi pubblici, ecco quanto spende il comune di Nola per cancelleria e convegni

NOLA- (di Bianca Bianco)A leggere e rileggere la cifra, si potrebbe credere che nel Comune di Nola si scriva con pennini di piuma d’oca allevata in allevamenti della Provenza. O che la produzione di carta sia pari a quella di tutta la Repubblica di San Marino. Immaginiamo gli impiegati comunali nolani tra risme di carta d’Amalfi e stock di penne biro da fare invidia alle migliori scuole elementari, fascicoli miniati da amanuensi piegati in due dalla fatica e fogli A4 che coprono la circonferenza terrestre. Visioni oniriche giustificate dalla spesa che l’ente di piazza Duomo destina a carta, cancelleria e stampati: ben 268mila euro nel 2014 (tranne novembre e dicembre). Circa 100mila euro in più del 2013, quando si spesero per penna carta e calamaio ‘appena’ 179mila euro. Cifre astronomiche. Soprattutto se confrontate, ad esempio, con un Comune con la stessa popolazione e con gli stessi servizi come Santa Maria Capua Vetere (32mila abitanti in provincia di Caserta). Bene, Santa Maria spende per carta e cancelleria 49.487,95, 220mila euro in meno di Nola.

I dati non sono frutto di elucubrazioni. Li mette in chiaro il Governo attraverso il proprio portale soldipubblici.gov. Un database minuzioso ed utile per fare le pulci agli sprechi della pubblica amministrazione. Per ogni Comune sono indicate quasi tutte le spese sostenute in diversi settori che impegnano economicamente la macchina burocratica. Per quanto riguarda Nola, saltano all’occhio alcune cifre. Per il carburante e altri combustibili, la città dei Gigli ha speso nel 2014 circa 100mila euro (a novembre ne ha spesi 15mila 294), stavolta risparmiando rispetto al 2013 (quando spese 139mila euro). A Santa Maria Capua Vetere nel 2013 si erano spesi 86mila euro. Quest’anno 102mila euro. Ma a novembre, si sono elargiti appena 592 euro rispetto ai 15mila di Nola.

La città che diede i natali a Giordano Bruno, poi, deve dare lustro alla sua fama di comunità culturale, rinsaldarla con eventi, affermarla nel panorama regionale con manifestazioni di rilievo. Ecco forse perché nel 2014 ha speso, per l’organizzazione di manifestazioni e convegni, 106mila euro. Mica bruscolini. A Santa Maria Capua Vetere, centro evidentemente meno acculturato, nel 2014 si sono ‘dilapidati’ 676 euro: 105mila neuro in meno di Nola.

Passiamo poi al capitolo del personale a tempo indeterminato. Il Comune di Nola spende per questo capitolo (nel 2014) 4.182.140,44 euro, circa un milione in meno rispetto al 2013 (quando si spesero 5.331.216,20 euro). Oltre 105mila euro solo per lo straordinario (nel 2013, anno non elettorale, se ne spesero 75mila); tra spese, competenze e indennità accessorie quest’anno ha versato 476mila euro (l’anno scorso furono 114mila). A Santa Maria Capua Vetere si sono spesi invece 3.873.471,49 per i dipendenti a tempo indeterminato. Per formare i propri impiegati, invece, l’amministrazione bruniana non ha voluto fare la tirchia: 24.550 nel 2014, 9.540 nel 2013. A Santa Maria ci tengono meno: quest’anno hanno speso 3.110 euro (nel 2013 furono 13.701,90). Sostanzialmente uguali le spese per i buoni pasto che spettano per legge ai dipendenti pubblici: 83.322,40 euro per Nola, 89.637,60 euro per la città casertana.

Una dolorosa spina nel fianco sono poi le cause, i sinistri, le liti che vengono promosse dall’ente e contro l’ente. Le parcelle degli avvocati sono insidiose come le voragini in cui finiscono gli automobilisti che poi citano in giudizio. E infatti Nola nel solo 2014 ha dovuto spendere 535.847,37 euro per le cosiddette spese legali. A Santa Maria, tanto per capirci, si sono spesi 118.411,73 euro quest’anno.

Il data base sviscera tutte le spese e i grafici di andamento delle spese in molti altri settori dispendiosi per la pubblica amministrazione. In questi giorni (è stato inaugurato lo scorso 22 dicembre) il sito è stato preso d’assalto da cittadini alla ricerca dell’ultimo spreco. Una ricerca che in molti casi non li ha delusi.

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