NOLA- La richiesta di arretrati Gori è illegittima, lo ha stabilito il Consiglio di Stato con sentenza riferita però all’aumento tariffario applicato dall’Autorità d’ambito in Sardegna. Possibile la sua applicazione anche al caso Gori secondo le associazioni.
La sentenza potrebbe fare da apripista ai ricorsi contro le partite pregresse (ante 2012) richieste agli utenti dalla Gori spa, con l’invio di una fattura separata. Gli importi sono stati richiesti in maniera retroattiva, applicando la delibera commissariale n. 43 del 30 giugno 2014, che autorizza l’azienda al recupero delle differenze dovute dai cittadini, a causa degli errori di calcolo effettuati dai dirigenti dell’Ato e della Gori.
Secondo i giudici della sesta sezione del consiglio di Stato “la delibera che approva le tariffe ha natura di atto amministrativo di regola irretroattivo”. Deroghe sono consentite solo nel caso intervenga una legge pari ordinata e non un atto amministrativo. Quindi, senza una legge l’ente d’ambito e la Gori non potrebbero imporre agli utenti, con una delibera, il recupero delle somme pregresse in parte prescritte.