NOLA- Perché non viene costruito il carcere di Nola? E’ la domanda che il Senatore Franco Cardiello (Forza Italia) ha rivolto attraverso una interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia Andrea Orlando. La struttura penitenziaria di Nola, spiega Cardiello, potendo ospitare 900 detenuti potrebbe decongestionare le altre carceri, “dare la possibilità di uno sviluppo occupazionale al territorio del Nolano”, e consentire “l’assegnazione di personale di Polizia penitenziaria che da molti anni presta servizio in altre sedi”.
L’appello di Cardiello è rivolto soprattutto alla condizione del personale della Polizia penitenziaria, già in crisi per la chiusura della Scuola di Formazione di Polizia penitenziaria di Aversa. Per risolvere parte degli attuali problemi della Forza di Polizia, dunque, potrebbe essere utile l’apertura dell’istituto di pena a Nola. Un progetto che da alcuni anni è portato avanti, essendo inserito nel Piano carceri, ma che non si realizza ancora. Il sindaco Geremia Biancardi all’atto del suo secondo insedimento, nel luglio scorso, menzionò proprio la costruzione del carcere tra le opere prioritarie per la città. Eppure nulla in apparenza si muove per cause in apparenza irrintracciabili, come sottolinea lo stesso Cardiello.
Il progetto del carcere da 900 posti a Nola nasce per decongestionare quello sovraffollato di Poggioreale. Un istituto carcerario “non di massima sicurezza” capace di ospitare 900 detenuti non pericolosi che doveva sorgere in via Sarnella ed avrà un costo (ovviamente non a carico del Comune) di 75 milioni di euro. E’ stato inserito ufficialmente nel piano carceri nel luglio del 2013.. Altri istituti di pena sono previsti a Bari, Venezia, Mistretta, Sciacca, Marsala. Il piano carceri del Dap è stato formulato anni orsono, con variazioni in corso d’opera, per ovviare ai ben noti problemi di sovrappopolamento.