BAIANO- (da Il Mattino) Ucciso dall’inciviltà. Severino Vitale non è una vittima della strada, non solo. E’ anche un martire della barbarie che infesta la terra dei fuochi. Una morte assurda la sua, finito con la Vespa contro uno pneumatico abbandonato lungo l’Asse Mediano, devastata arteria che collega province di Napoli e Caserta. Un incidente che in una regione civile non sarebbe forse mai accaduto, ma qui dove nessun angolo, strada a scorrimento veloce o vicolo buio che sia, viene risparmiato dallo sversamento abusivo di rifiuti, è solo uno dei mille casi, il più incredibile, di morte causata dall’inquinamento. L’incidente che ha strappato all’amore di sua moglie e dei suoi due bimbi Severino, 43enne originario di Comiziano, piccolo Comune del Napoletano a pochi chilometri dal Mandamento, ma residente a Baiano da alcuni anni, è avvenuto intorno alle 22,15 di sabato. L’uomo, di professione rappresentante presso una ditta di abbigliamento della provincia di Napoli, stava tornando a casa quando, giunto al chilometro 37 della Statale 162, lungo un tratto scarsamente trafficato e male illuminato meta abituale di chi abbandona immondizia all’altezza del comune di Acerra, il suo scooter si è ‘scontrato’ con la gomma di un’automobile lasciata lì da chissà chi. L’impatto è stato devastante. Vitale ha perso il controllo della moto, secondo quanto ricostruito poi attraverso i segni lasciati dal mezzo sull’asfalto la Vespa ormai senza pilota si è trascinata sulla strada per altri cinquanta metri. Severino è volato dal sellino ed è morto sul colpo: indossava il casco, ma la prudenza non gli è servita ad eludere il suo sfortunato destino. Il suo corpo giaceva sul manto stradale quando un automobilista di passaggio si è accorto di quella presenza sulla carreggiata. Non erano rifiuti, ma una vita che si era spenta da poco. Il conducente ha chiamato il 113 e sul posto è arrivata una pattuglia della Polizia stradale del distaccamento di Nola, coordinata dal comandante Sabato Arvonio; gli agenti hanno effettuato un controllo e si sono subito resi conti, visti i segni lasciati dalla moto dopo l’impatto, che a causare l’incidente era stato proprio quel rifiuto abbandonato come tanti altri su quel pezzo di strada statale. I sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatare la morte del 43enne, deceduto senza soffrire ed il cui corpo è stato miracolosamente risparmiato dallo scempio perché il primo automobilista che lo ha visto riverso sulla strada ha bloccato le altre vetture e chiamato i soccorsi. Dopo le prime perizie sull’asfalto macchiato dal sangue dell’ennesimo centauro che perde la vita sull’Asse mediano, per i poliziotti la mesta incombenza di avvertire i familiari del 43nne. L’uomo è nato e cresciuto a Comiziano, paesino di poco più di mille abitanti ad una manciata di chilometri di Baiano, in provincia di Napoli. Vissuto nel popoloso rione Gescal, si era poi trasferito a Baiano in via Galilei, poco distante dalla Nazionale 7bis. Sposato, padre di due bimbi- un maschio ed una femmina- era rappresentante per una ditta di abbigliamento del Nolano e faceva la spola ogni giorno tra Baiano e il suo luogo di lavoro. La sua morte ha scioccato entrambe le comunità soprattutto a causa della drammatica dinamica in cui si è consumata. Un lavoratore e giovane padre di famiglia morto per una evitabilissima fatalità. Periodicamente le pattuglie della Stradale di Nola devono ordinare la rimozione di ogni sorta di rifiuto ingombrante sull’Asse mediano, una delle arterie più inquinate d’Europa. Dopo questo nuovo dramma hanno chiesto collaborazione a chi tra venerdì e sabato sera ha percorso la Statale 162 ed il chilometro 37: chi ha visto chi ha abbandonato lo pneumatico lo segnali alle forze dell’ordine.