giovedì, Gennaio 2, 2025
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Trova Buono del Tesoro del ’39 in un libro, impiegato di Baiano scopre che vale migliaia di euro

BAIANO- (di Bianca Bianco- Il Mattino) Un tesoro in soffitta. In un antico testo ereditato dal nonno scoprono un piccolo tesoro dimenticato: la trama è degna di un racconto, la storia è invece accaduta a Baiano e potrebbe riservare ai suoi protagonisti colpi di scena degni di una fiction. Nessuna invenzione di uno sceneggiatore, il libro ed il suo prezioso contenuto esistono davvero e l’autore della scoperta, un dipendente pubblico della cittadina del Baianese, sta attendendo che dalle pieghe di una vicenda che sembra di fantasia scaturiscano vantaggiosi risvolti (soprattutto per le sue tasche). Tutto inizia due mesi fa quando il signor Nicola, cinquantenne dipendente del ministero della pubblica istruzione, sposato e residente a Baiano, decide con la moglie di mettere in ordine quella vecchia libreria carica di volumi ereditati dal nonno. Cimeli di famiglia cui è legato da sincero attaccamento, dall’affetto che si riserva alle cose che rappresentano la piccola grande storia di un gruppo familiare. “Stavamo spolverando- racconta il fortunato Nicola- quando ci siamo soffermati su un testo antico, un libro che apparteneva a mio nonno e che custodiamo insieme agli altri. Nel maneggiare quello scritto è sbucato un foglio di carta”. I coniugi si sono resi conto che non si trattava di un appunto ma di un documento ufficiale risalente al periodo fascista. La scoperta spuntata dal volume impolverato altro non era che un Buono del Tesoro risalente al 1939, emesso dal Regno d’Italia e del valore nominale di 500 lire, al portatore. Incuriosito, Nicola ha iniziato a scandagliare la Rete, inesauribile fonte di informazioni, per verificare se quello trovato fosse un titolo di valore: “Devo ammettere- confessa- che all’inizio mi sono soffermato sul valore storico, ed avevo quasi intenzione di metterlo all’asta su ebay come reperto dell’epoca fascista. Poi però ho scoperto che altri come me hanno fatto stimare Bot simili e sono riusciti a riscuoterli nonostante siano passati decenni”. In soccorso è giunta una associazione che si chiama Agitalia a cui si rivolgono persone che vengono in possesso di titoli di stato antichi e che, non sapendo se e come riscuoterli, cercano una mediazione con la Banca d’Italia. Nel caso dell’impiegato di Baiano, Agitalia ha già fatto compiere una prima valutazione da un consulente contabile. Il risultato della stima ha riservato belle sorprese, il valore monetario attuale del Buono del Tesoro, tra interessi, rivalutazione e capitalizzazione, per circa 76 anni di giacenza nelle casse dello Stato è pari a circa 27mila euro. Sarà ora l’ufficio legale dell’associazione attraverso il proprio ufficio legale ad agire per il recupero della somma presso Bankitalia ed il Ministero delle Finanze in quanto, sostengono i rappresentanti di Agitalia, “obbligati in solido ad “onorare” tutti i debiti esistenti anche prima dell’avvento della Repubblica Italiana”.  “Speravo di ottenere 100mila euro- ammette Nicola che aveva basato la sua stime sulla famosa mille lire al mese, stipendio degli italiani del Ventennio. Ma, lascia capire, si accontenterebbe volentieri di 27mila euro, regalo del nonno arrivato intatto dopo 76 anni.

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