AVELLA- L’arte, la storia, la cultura, a volte non sono alla portata di tutti. L’amara conferma arriva dalla lettera aperta di Giovanni De Luca, ragazzo disabile e costretto sulla sedia a rotelle. Giovanni ha scritto alla soprintendente ai beni archeologici di Avella Ida Gennarelli, al sindaco della cittadina Domenico Biancardi, al presidente della locale Fondazione Antonio Larizza ed al direttore del Gruppo archeologico Maiuri Pietro Luciano. Lo sfogo prende le mosse dalla partecipazione quale spettatore di De Luca ad una serata di cabaret presso l’anfiteatro avellano. “A distanza di quasi un mese- scrive De Luca- ricordo ancora quella brutta serata, e penso non solo alle difficoltà che ho dovuto affrontare per raggiungere il centro dell’arena, possibile solo grazie all’aiuto di alcune persone che mi hanno aiutato sollevandomi con tutta la carrozzina, ma anche dell’imbarazzo che ho provato nei confronti di tutta quella gente che si trovava lì per assistere allo spettacolo. Non è giusto”.
Nell’arena di epoca romana, spiega, non ci sono sistemi per consentire ai portatori di handicap di fruire del sito. Anzi, ci sono fin troppi ostacoli. “Mi risulta strano ( o forse solo incapacità)- continua la lettera- che nella preparazione di questi avvenimenti, che comunque muovono migliaia di spettatori non si sia mai pensato che tra quest’ultimi potessero esserci persone diversamente abili con tutte le loro difficoltà. Al fine di essere compatibile per un evento dello spettacolo, un sito archeologico deve essere raggiungibile, accessibile e sicuro. Indispensabile è la predisposizione di percorsi per agevolare la percorribilità non solo a persone che, come me sono costrette ( non per nostra scelta) a vivere su una sedia a rotelle ma anche da parte di persone con una ridotta capacità motoria, per fare un esempio penso alle persone anziane. Secondo voi un percorso realizzato per la gran parte in ghiaia con un piccolo tratto in sterrato è un percorso accessibile e conforme alle normative vigenti??? Credo proprio di no !!! Per non parlare delle gradinate”.
“Non ci vuole poi tanto, basta adottare solo alcuni piccoli accorgimenti come il rullaggio e la compattazione del fondo esistente, il livellamento delle sconnessioni e la stabilizzazione del manto d’usura, la predisposizione di pavimentazioni lisce. Tutti i siti possiedono dei percorsi accessibili per i disabili per il principio universalmente riconosciuto che le bellezze naturali e culturali devono essere messe nelle condizioni di essere ammirate da tutti, non capisco perché qui questo principio non dovrebbe trovare applicazione”.