NOLA- (di Bianca Bianco) Area nolana in ginocchio. Nessun comune dell’Agro ieri è stato risparmiato dalla furia del ciclone “Summer storm” abbattutosi sul territorio. Territorio dimostratosi ancora una volta impreparato alle emergenze e fragilissimo.
La giornata era iniziata con lampi, sì, ma di protesta. Quella degli oltre cento residenti del Rione Poverello di Nola e di altre periferie della città (via Cimitero, via Boccio, via dei Cipressi) investite dalle conseguenze delle bomba d’acqua di sabato sera. I cittadini, insieme alla nuova opposizione consiliare (Domenico Vitale, Mariafranca Tripaldi, Arturo Cutolo) hanno ‘occupato’ il Comune per poi essere ricevuti dal sindaco, ed hanno intenzione di formare un Comitato civico per chiedere la tutela dei loro quartieri, vittime da anni di allagamenti, e per dare voce alla loro protesta. Mariafranca Tripaldi ha preparato un esposto da presentare in Procura.
Le legittime rivendicazioni dei cittadini delle periferie hanno trovato poco dopo un concreto esempio da mettere all’albo dei disastri: la bomba d’acqua di nuova abbattutasi sull’Agro, stavolta accompagnata da una tromba d’aria, che ha causato panico e distruzione. E non sono esagerazioni. Poco prima delle 14 il ciclone prende di mira il Nolano abbattendo persino un giglio, quello del Bettoliere, posizionato alla fine di Corso Tommaso Vitale. Episodio questo che merita un capitolo a parte sul tema della sicurezza degli obelischi, ma che è comunque indicativo della forza del maltempo di ieri. Di lì a poco, la città e l’intero hinterland vanno incontro ad una tempesta che lascia sul campo milioni di euro di danni e per fortuna nessuna vittima.
PIAZZOLLA ABBANDONATA- La mappa della distruzione è ampia. Allagamenti soprattutto a Piazzolla, dove i regi lagni sono di nuovo arrivati ai limiti minacciando l’esondazione e si sono registrati danni alle coltivazioni. “Gli agricoltori sono disperati- ci scrive Giovanni Saulino, residente nella frazione. Una vera e propria emergenza fronteggiata in alcuni casi da vigili del fuoco e protezione civile ma soprattutto dagli stessi cittadini anche stavolta lasciati soli con le conseguenze della pioggia, come ci scrivono in tanti testimoniando anche con immagini (per esempio quelle di Rione Olivieri, sempre Piazzolla, dove una stradina è ancora bloccata da alberi caduti).
STRADE COME FIUMI A NOLA– Strade della città come fiumi, e non è una novità. Come sempre preoccupante quanto accaduto nella trafficatissima via San Paolo dove le auto sono rimaste impantanate, i cittadini bloccati in casa. Per molte ore nessuna traccia di vigili o soccorsi proprio come accaduto poco più su, in via per Palma- nel territorio di San Paolo Bel Sito, rimasta ostaggio del nubifragio. “Fate qualcosa- scrive il nostro lettore Ciro Nappi-. Per chi abita qui è sempre la stessa emergenza, si allagano gli scantinati e temiamo per la stabilità delle palazzine”. I residenti sono poi scensi in strada con la protezione civile ed i vigili per aiutare nelle operazioni di messa in sicurezza, e lo stesso è accaduto presso la “rotonda”.
DISASTRO A SAVIANO– A Saviano si è vissuto un lunedì nero. Come ad ogni pioggia battente, si sono allagate strade principali e secondarie. Basti citare via Torre, e pure piazza Vittoria si è trasformata in una piscina. Eternit in strada a causa di una tettoia scoperchiata dal vento a Sant’Erasmo, altre abitazioni (come Palazzo Caliendo) e negozi seriamente danneggiati anche dalla grandine. Fressuriello trasformata in un enorme lagno per alcune ore, persino il parafulmine della chiesa dell’Immacolata si è piegato sotto la sferza degli elementi. Danni ingenti nella Villa comunale, dove alcuni alberi sono stati abbattuti dal vento, un pino si è abbattuto su un’abitazione in altra zona (senza causare feriti). Secondo una stima dell’Unità di crisi del Comune i danni ammontano a decine di milioni, senza contare quelli alle colture (fonte Gennaro Esposito).
COLTURE KO– Danni ingenti anche negli altri paesi, noccioleti ed altre coltivazioni ko. A Visciano secondo le stime dell’associazione Agrires centinaia di ettari di terreno coltivati sono sommersi o ridotti a un cumulo di fango, inoltre la grandine rischia di compromettere la produzione ortofrutticola e la pioggia torrenziale può pregiudicarne la qualità. L’associazione, insieme alla Cooperativa il Guscio, ha presentato immediatamente istanza agli enti preposti per verificare i danni sul territorio e chiedere eventualmente indennizzi.
PAURA REGI LAGNI– Grande spavento per chi abita nei pressi dei canali dei Regi lagni: a Sasso, al Fellino (frazioni di Roccarainola), a Tufino, a Risigliano, l’acqua è salita oltre i livelli di guardia – come a Nola. Ancora una volta la natura ha risparmiato le persone ma non le coltivazioni. Tonnellate di immondizia sono scesi “a valle” trasportati dalla torbida acqua dei lagni. A Cicciano si è allagata la strada che conduce alla Madonna degli Angeli, a Casamarciano attimi di paura in via Oreale, allagamenti a Liveri, caos lungo la Nazionale delle Puglie.
LA MAPPA DEL PRESSAPOCHISMO– Una ecatombe. Una mappa che racconta in maniera impietosa l’insufficienza delle attività di prevenzione e manutenzione (sia dei Comuni, per quanto riguarda fogne e caditoie e della Regione per quanto riguarda i Lagni), l’inesistenza di piani concreti di intervento, affidati alla buona volontà delle protezioni civili (spesso insufficienti per numero di volontari) e la necessità di una riflessione sulla fragilità di un territorio che si inginocchia ad ogni tempesta. Magari è ‘normale’, è di certo ‘fisiologico’, ma in molti casi può e deve essere evitato. Basta almeno programmare, cosa che non avviene quasi mai. Basti pensare che l’allerta meteo (comunque inutile) il Comune di Nola l’ha diramato a mezzo stampa alle ore 17.05. Tre ore dopo il ciclone.
Ecco una raccolta delle foto del disastro del 16 giugno. Foto da Nola, Piazzolla di Nola, Casamarciano, Saviano, Roccarainola, Cicciano, Visciano….
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