NOLA – Da domani in tutti i negozi, presso artigiani e professionisti scatta l’obbligo di accettare pagamenti tramite Pos. Per assicurare la piena tracciabilità dei pagamenti, e quindi disporre di uno strumento in più nella lotta all’evasione, in base al Decreto crescita bis, il numero 179 del 2012, a partire da domani tutte le imprese e i professionisti dovranno dare la possibilità ai loro clienti di effettuare pagamenti tramite bancomat, carte di credito o prepagate attraverso postazioni Pos (acronimo dell’espressione inglese Point of sale). L’obbligo scatta quando la spesa per beni e servizi supera la soglia dei 30 euro. La rivoluzione bancomat interessa tutti: commercianti, artigiani, imprese e studi professionali. Dal ristorante all’idraulico, dal falegname al dentista, dal parrucchiere a tutte le attività professionali siano essi notai, avvocati, architetti o commercialisti, senza limiti di dimensioni e capitale dell’azienda. Nel caso in cui l’artigiano o il professionista non abbia il Pos, il decreto non prevede al momento sanzioni; il consumatore in questo caso pagherà in contanti.
Siamo abituati ad avere a che fare con artigiani che non portano certamente con loro attrezzature per il pagamento con bancomat. Per questo motivo vari operatori telefonici e molti gruppi bancari stanno offrendo sul mercato una serie di soluzioni tecniche molto innovative che consentono ad esempio di sfruttare il proprio smartphone o tablet collegato ad uno speciale lettore di carte. Strumentazioni che per la Confesercenti sono troppo costose perché comporterebbero spese di circa 1700 euro all’anno se si hanno transazioni di minimo 50mila euro.
Per la Cgia di Mestre con 100mila euro di movimentazione il costo annuo dovrebbe oscillare da 2.478 a 2.608 euro a seconda delle tecnologie utilizzate (semplice Pos, Pos cordless o Gsm) che al netto delle detrazioni fiscali scende poi a 1.183-1.240 euro. Secondo uno studio dei Consulenti del lavoro il canone oscilla dai 10 euro del Pos standard ai 28 del Gsm. Per ogni operazione si pagano poi 20 centesimi per la chiamata ad un numero automatico ed una commissione bancaria che in media si aggira sul 2% dell’importo transato.