NOLA- (di Bianca Bianco- Il Mattino) “Protegga il popolo che Dio mi ha affidato”. Questo appello è contenuto nella lettera che lo scorso 27 giugno il vescovo di Nola Beniamino Depalma ha fatto pervenire al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Una missiva che il presule che guida la diocesi in cui rientrano anche il Baianese ed il Vallo di Lauro ha inviato al vertice dell’ente regionale per chiedere un intervento per le popolazioni colpite dal nubifragio dello scorso 19 giugno. Una bomba d’acqua che ha devastato colture, inondato le strade di fango, costretto alcune famiglie a lasciare temporaneamente le loro abitazioni e causato centinaia di migliaia di euro di danni nei paesi dell’Agro nolano e della Bassa Irpinia. Tranne che per isolate voci che hanno raccontato i danni del maltempo in questa zona, le conseguenze dell’alluvione sono finite presto nelle note marginali della cronaca e proprio per questo padre Depalma ha voluto richiamare l’attenzione di istituzioni e cittadini su una calamità che ha causato panico e danni.Lo ha fatto già domenica scorsa nel corso della festa dei gigli di Nola, quando ha incontrato Caldoro e gli ha parlato della situazione e poi ha chiesto un minuto di silenzio per esprimere solidarietà ai cittadini della diocesi colpiti dalla catastrofe in comuni come Avella, Baiano, Cicciano, Tufino, Camposano; in seguito ha deciso di intraprendere la strada istituzionale scrivendo al governatore per chiedere che Palazzo Santa Lucia si attivi per aiutare le comunità colpite
Nel Baianese i Comuni che hanno subito i guasti del maltempo sono Baiano ed Avella. Il sindaco di Baiano Enrico Montanaro accoglie dunque con favore l’appello del vescovo Depalma: “Sono parole importanti- commenta la fascia tricolore- che spero scuotano le coscienze. Il nostro paese ha vissuto attimi di tensione per l’ondata di fango in via Napolitano, ma la situazione che preoccupa è a monte e nella campagne”. Nei prossimi giorni l’Autorità di Bacino effettuerà dei monitoraggi su richiesta dell’ente, gli stessi che saranno effettuati nella vicina Avella. Qui solo i danni relativi alla zona del lungo Clanio ammontano a oltre duecentomila euro. Lo certifica il sindaco Domenico Biancardi che domani sarà di nuovo in regione per chiedere interventi di somma urgenza: “Ci preoccupa la stabilità degli edifici della zona da Santa Candida a valle, lungo il Calnio, ed è crollata una sponda del torrente Sciuminaro. Servono interventi immediati”. “La lettera del vescovo- conclude- ci aiuterà ad essere ascoltati”.