POLVICA DI NOLA- Le associazioni ambientaliste chiedono la bonifica del “lago” di Polvica. E lanciano l’allarme ‘zanzara tigre’ per l’aumento di acqua stragante e putrida. . Come riportato in esclusiva dal giornalelocale, da diverso tempo si è creato un “pantano” in una area di notevole estensione (circa 35,6 ettari, misura suscettibile di aumenti e diminuzioni in corrispondenza di periodi di piena e magra), in località Boscofangone, ricadente nel territorio del Comune di Nola, a ridosso del cimitero di Polvica Nola, e in prossimità dei confini dei tenitori comunali di Roccarainola e di Cicciano. Si tratta, scrivono le associazioni Assocampaniafelix, Comitato in difesa dell’Agro nolano e Il Movimento, di un appantanamento di acqua stagnante che, dai 15 centimetri della parte più esterna raggiunge e supera la profondità di 150 centimetri nella parte centrale. Il fenomeno, secondo le testimonianze raccolte tra i contadini si è già presentato, in dimensioni più ridotte, altre volte nel corso degli anni, in occasione di precipitazioni particolarmente abbondanti, per poi rientrare e riassorbirsi completamente. Ma da almeno 8 mesi si registra una assoluta stabilizzazione del fenomeno ed anzi una attività di incremento costante.
“Le cause sono senz’altro di diversa natura- spiegano gli ambientalisti- tanto antropiche ( ostruzioni lungo il percorso dei regi lagni nell’area, e completo interramento dei canali più piccoli) quanto, con buona probabilità, naturali (innalzamento della falda). La gravità e la portata delle conseguenze che questo stato di cose sta già producendo sono di tutta evidenza, ma un intervento intempestivo ne comporterà sicuramente di peggiori. A prescindere dai profili giuridici ed economici, legati all’inutilizzabilità di oltre 30 ettari di terreno privato, precedentemente destinato a coltívazioni, preme sottolineare l’entità dei rischi di natura idrogeologica e sanitaria”.
“La presenza di tanta acqua stagnante infatti- continuano- determina un incremento dei livelli di rischio in caso di evento alluvionale. Peraltro, l’interazione tra le acque stagnanti e le acque di falda sottostanti, può innescare un flusso dall’alto verso il basso, con conseguente contaminazione delle acque più profonde. Ma, ovviamente, sono le possibili immediate conseguenze sulla salute umana delle popolazioni residenti nell’area, a destare la massima preoccupazione. La descritta stagnazione di acque di diversa provenienza, appantanate e putrescenti, è, infatti, l’habitat ideale, soprattutto con l’incremento delle temperature, per la proliferazione della temibile zanzara tigre (Zanzara Aedes albopictus), di topi e pantegane, causa di numerose malattie infettive anche diffusive, e di altri animali, quali i rospi di stagno, sinora estranei all’ecosistema locale e dannosi sotto diversi profili. Il tutto, a ridosso di terreni ancora destinati alla coltivazione di frutta e verdura per consumo umano, nonché in estrema prossimità dell’erigendo cimitero di Polvica e del distretto industriale Nola -Marigliano, C.i.s. e centro commerciale Vulcano Buono”. E associazioni hanno dunque scritto a sindaci, prefetto, asl, arpac per chiedere l’immediata bonifica “pena l’ennesima violazione dell’integrità del patrimonio ambientale e del diritto alla salute costituzionalmente tutelato degli abitanti di questo territorio”.