lunedì, Novembre 25, 2024
spot_img
spot_img
spot_img

I PIÙ LETTI DELLA SETTIMANA

ARTICOLI CORRELATI

Crollano consumi, famiglie campane peggio del 1995

NAPOLI – Continuano a diminuire i consumi in Campania, con un crollo che ha portato il livello medio del 2013 (11.307 euro a testa) ben al di sotto di quello del 1995 (11.887 euro). La previsione è che serviranno 15 anni e mezzo per riportare i consumi dei campani al livello pre-crisi (nel 2007), uno in più dell’intero Mezzogiorno e ben quattro in più rispetto alla media italiana. L’analisi è del Centro Studi Ance Salerno sulla base dei dati del report dell’Ufficio Studi della Confcommercio “Il divario Nord-Sud”. Secondo questa analisi, nel 2013 i consumi pro capite in Campania si sono attestati in media a 11.307 euro: il dato più basso nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza, al di sotto della media-Mezzogiorno (12.165 euro) e della media-Italia (16.074 euro). A rendere evidente la parabola discendente dei budget di spesa delle famiglie campane sono le proiezioni al 2015 (a prezzi costanti del 2014) che consolidano il dato negativo, prevedendo la cifra di 11.318 euro, solo 11 euro in più in circa due anni. Dall’analisi emerge, inoltre, che “il rapporto tra consumi pro capite del Mezzogiorno e del Nord-Ovest scende dal 70% del 1995 al 64,9% del 2015”. E che nel 2015 “i consumi pro capite del Sud risulteranno ancora al di sotto dei livelli non solo del 2007 ma addirittura del 1995”. Il Centro Studi Ance Salerno, sulla base delle Camere di Commercio afferma che la contrazione nel periodo 2012/2011 è stata del -2,2% a fronte di una media Mezzogiorno del -0,8% e di una media-Italia del +0,5%. Il calo più ampio si è registrato in provincia di Salerno che nel periodo 2012/2011 ha fatto segnare un -7,2%. Più contenuta la restrizione dei budget di spesa nelle altre province: Avellino -2,8%; Benevento -2,8%; Napoli -1,5%. Caserta risulta, invece, in campo positivo con il +3,6%. “Per rendere più percepibile la gravità della situazione in Campania – afferma il Centro Studi Ance Salerno – basta dare uno sguardo alla graduatoria nazionale delle province per consumi pro/capite. Salerno si colloca al 93.mo posto; Avellino al 100.mo; Benevento al 103.mo; Napoli al 104.mo e Caserta, nonostante la fase di recupero nel biennio 2011/2012 al 107.mo. In valori assoluti la distanza dalla prima in classifica – Milano, dove i consumi pro capite sfondano la soglia dei 22.000 euro – supera i 10.000 euro. Un vero e proprio abisso – commentano gli analisti del Centro Studi Ance Salerno – che non è destinato ad assumere dimensioni meno consistenti, purtroppo, almeno nei prossimi diciotto mesi”. Anche il confronto con le regioni dell’Obiettivo Convergenza non è positivo. I consumi pro capite (fonte Confcommercio) nel 2013 in Puglia ammontano a 11.727 euro ed entro il 2015 aumenteranno fino a 11.773 euro; in Calabria sono stati pari a 12.564 euro e fino al 2015 arriveranno a 12.587: in Sicilia si sono fermati a 12.606 euro e nel 2015 si attesteranno a 12.560 euro (in lieve contrazione). Si tratta di valori solo nel caso di Calabria e Sicilia superiori alla media-Mezzogiorno (12.165 nel 2013; 12.160 nel 2015), ma sempre lontani dalla media-Italia (16.074 nel 2013; 16.087 nel 2015). (ANSA).

I PIÙ POPOLARI

This site is protected by wp-copyrightpro.com