CICCIANO- E’ il consiglio comunale il luogo in cui esplode sistematicamente lo scontro tra maggioranza ed opposizione. Uno scontro che nel corso dell’ultima assise è stato energico, con amministratori e minoranza nelle rispettive trincee, divisi praticamente su tutto. E i consiglieri di opposizione che accusano Arvonio e la sua squadra di governo di avere sostenuto, anche nel corso dell’ultimo civico consesso, una sessione unilaterale e monocorde aggravata dalla violazione dei regolamenti e dall’indifferenza al contradditorio.
L’ultima seduta consiliare si è aperta con il confronto acceso tra il consigliere di minoranza Giovanni Capolongo e il presidente del Consiglio Antonio Amato sui danni che il maltempo ha causato nella città del palio, danni per Amato circoscritti alla zona del liceo Medi e dell’Aias e per Capolongo ben più gravi. La polemica è però scoppiata con l’introduzione dell’argomento “streaming”. I consiglieri di “Uniti per Cicciano” hanno proposto la discussione di una mozione in cui il consiglio comunale si impegni al consentire la diretta streaming delle sedute del consiglio sul sito del giornalelocale.it per garantire ” la trasparenza e la partecipazione”. La proposta è però bocciata dalla maggioranza in quanto, spiega il capogruppo della maggioranza Aniello Pizza “l’argomento è oggetto di discussione in Commissione Affari generali. I consigli in streaming li vogliamo eccome ma aspettiamo il regolamento”.
L’unico punto sull’ordine del giorno, la surroga di Giovanni Marino, dimissionario, con Antonio Casoria, è stata ulteriore occasione di diatriba. La minoranza infatti ha lamentato il mancato rispetto di leggi, statuto e regolamenti sulla convocazione dell’assise. “Il sindaco ha convocato il Consiglio inviando un sms ai consiglieri di minoranza- polemizza- come non è certo previsto dalla normativa vigente”. Interrogata sulla circostanza la segretaria comunale Balletta, quest’ultima ha dichiarato legittime le modalità di convocazione usate dal primo cittadino. Stessa risposta per i tempi di convocazione, che secondo il sindaco Arvonio doveva avvenire in tempi brevi visto il termine di 10 giorni dalle dimissioni imposto dalla legge per la surroga. “Termine non perentorio- tuona l’opposizione, che ha rilanciato: “Questo consiglio è stata una inutile perdita di tempo e di denaro per il comune in quanto la dicitura 10 giorni per la surroga non è perentoria ma solo acceleratoria in quanto il consiglio comunale opera senza che il dimissionario partecipi al conseguimento del numero legale e ancor di più tale esigenza non si riscontra nel caso in quanto il consigliere subentrante già sedeva in consiglio come supplente. Quindi c’è stata una inutile spesa”. Dialogo tra sordi anche su questo tema che si conclude con una plateale uscita di scena della maggioranza quando il consigliere Veria Vassallo chiede la parola. Atteggiamento per la minoranza “sgradevole e vergognoso”.