di Antonella De Stefano
CICCIANO – Combattere la violenza attraverso la prevenzione. È la battaglia portata avanti dalle criminologhe Mariarosaria Alfieri ed Antonella Esposito, fondatrici dell’associazione Criminalt ed autrici di “Scacco Matto”, un libro incentrato su nove storie, accadute in questo territorio, espressione di diverse forme di violenza, dalla pedofilia allo stalking, dalle mamme assassine alle schiave del sesso, dai crimini giovanili agli assassini sessuali, dalla camorra alle psicosette. Ed è la battaglia di cui si è parlato durante l’incontro svoltosi al Centro delle Culture di Cicciano alla presenza di Mariarosaria Alfieri, del sindaco di Cicciano Raffaele Arvonio, dell’avvocato Lucio Barbato e della sociologa Antonietta Covone e moderato da Nello Lauro, giornalista del Mattino e direttore di GL, che ha contribuito a Scacco Matto con un capitolo dedicato al dramma di Silvestro Delle Cave. Il dibattito si è aperto – partendo dallo spunto offerto dall’ultimo drammatico caso di cronaca nera dell’uomo che a Motta Visconti ha massacrato la moglie e i due loro figli – puntando i riflettori sull’importanza della prevenzione. Attività in cui Criminalt si impegna quotidianamente con una serie di sportelli d’ascolto antiviolenza per supportare persone che vivono situazioni di disagio che possono sfociare in episodi di violenza. Pronto a partire anche a Cicciano come ha promesso il sindaco di Cicciano Arvonio, questo sportello è già operativo nel vicino comune di Camposano. “Dopo un anno circa di attività – sottolinea la criminologa Alfieri – abbiamo ‘registrato’ 10 casi di donne che subiscono violenza e non sono assolutamente pochi. Sono donne che si sono rivolte a noi ma che non sono di questo territorio, hanno avuto la forza di chiedere aiuto ma sono tanto spaventate perché davanti a loro resta tanta incertezza sul loro futuro e sulle reazioni che la loro ribellione può determinare”. Come loro ci sono tante persone che restano ancora in silenzio, “quello che è certo – continua Alfieri – è che noi non viviamo più in una Campania Felix, né dal punto di vista ambientale né tantomeno da quello sociale”. La criminologa ha quindi sottolineato l’importanza di diffondere l’educazione al rispetto degli altri, perché da sola la legge contro il femminicidio non può risolvere il problema, è la mentalità che va cambiata perché un omicidio è sempre la punta di un iceberg, l’ultima tappa di una escalation criminale. Continuando su questa linea è poi intervenuta la sociologa Covone che ha parlato della violenza familiare e di come sia importante tutelare quelle persone che riescono a rompere il muro dell’omertà. “Paradossalmente – spiega Covone – oggi le donne che chiedono aiuto sentono di non avere credibilità perché già intorno a loro trovano come un muro, amici o parenti che magari le ‘invitano’ a sopportare per amore della famiglia”. E allora bisogna partire dalle scuole, “luogo di formazione – conclude Antonietta Covone – dove le nuove generazioni devono ricevere i giusti stimoli per eliminare e buttare via i vecchi stereotipi sulle donne e sul loro ruolo all’interno della famiglia e della società”. Spazio poi all’intervento dell’avvocato Barbato che, nonostante un solo iniziale scetticismo verso la criminologia e la sociologia che non possono mai contribuire con una prova certa, apprezza la validità del libro Scacco Matto in quanto “è un lavoro che divulga fenomeni di devianza e la devianza è l’anticamera della violenza”. Per Barbato nella lotta al disagio e alla violenza rivestono un ruolo fondamentale le politiche sociali che “devono essere al centro dell’attività di ogni amministrazione che voglia interessarsi del benessere della comunità”. A riportare il discorso prettamente sul contenuto del libro è il giornalista Nello Lauro che parla del primo caso affrontato da Scacco Matto, il dramma del piccolo Silvestro Delle Cave che ha interessato da vicino Cicciano. “La vicenda di Silvestro ha segnato – spiega Lauro – per sempre la nostra comunità perché nell’immaginario collettivo da quel maledetto 8 novembre 1997 Cicciano è diventata suo malgrado una terra di peccatori, di pedofili, di mostri. E soprattutto ha cambiato il modo di agire di tanti: nessuno ha voluto più fidarsi di nessuno e la fiducia ha lasciato il posto alla diffidenza e alla paura con delle cicatrici che fanno male ogni volta che si verifica nuovamente un dramma”. In un tale clima “è difficile anche per un giornalista – continua il direttore di GL – difendere il territorio quando si è parte in causa come cittadino della comunità così come è fin troppo facile sparare a zero su persone che vivono il disagio perché si è portati a pensare che l’orco vive sempre da un’altra parte. Cicciano non è un paese di mostri come in generale non esiste un paese di mostri: il crimine non ha una latitudine o una longitudine precisa, può capitare ovunque”. Chiude il dibattito Mariarosaria Alfieri spiegando la genesi di Scacco Matto. “L’idea ci è venuta – spiega la criminologa – dopo la trasmissione televisiva ‘Notte Criminale’ che abbiamo condotto io e la mia collega Antonella Esposito. Abbiamo pensato di continuare a dare scacco matto al crimine con un libro che risultasse fruibile, semplice e che soprattutto facesse riflettere che in ognuno di noi c’è un lato oscuro”.