GIUGLIANO – I carabinieri di Giugliano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 19 indagati, di cui sette detenuti in carcere e uno agli arresti domiciliari, ritenuti affiliati al clan De Rosa, attivo nel territorio di Qualiano. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione camorristica, cessione di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi, estorsione e illecita concorrenza con violenza e minaccia. L’ordinanza è stata emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea. Le indagini, che si sono alimentate anche delle dichiarazioni di alcune vittime delle estorsioni, hanno consentito di definire i ruoli all’interno del clan di ciascuno degli indagati, tra i quali figurano tre donne, attive sia nella diretta gestione delle attività illecita, sia nel veicolare informazioni ai propri congiunti detenuti. Il gruppo, secondo quanto emerso dalle indagini, costringeva tre noleggiatori di videopoker a installare le apparecchiature di una determinata società e a versare la metà dei relativi introiti nelle casse dei clan e di alcuni titolari di attività commerciali, ai quali era imposto l’acquisto di gadget natalizi. Sono stati arrestati, nel corso delle indagini, due degli indagati, ai quali sono state sequestrate oltre 50 dosi di hashish e cocaina. Gli arresti di oggi, scrive il procuratore aggiunto Filippo Beatrice, sono “un ulteriore significativo momento dell’azione di contrasto svolta negli ultimi anni nei confronti delle cosche camorristiche operanti a Qualiano, dove per lungo tempo vi sono stati scontri sanguinosi tra gruppi rivali per la conquista dell’egemonia malavitosa Tale azione, per effetto di importanti scelte di collaborazione con la giustizia, ha consentito in particolare di disarticolare il clan De Rosa, attivissimo nel settore delle estorsioni ai commercianti e agli imprenditori locali”.