CICCIANO- Arrivano entrambi in auto blu, a pochi minuti di distanza. Pierferdinando Casini, leader dell’Udc e Presidente onorario dell’Unione Interparlamentare e dell’Internazionale Democratica Centrista, e Lorenzo Cesa, capolista alle Europee al Sud per l’Unione di Centro, sono stati ieri pomeriggio ospiti del Comune di Cicciano. Sia Cesa, il primo ad arrivare alle 17,15, che Casini, che giunge in Corso Garibaldi alle 17,24, sono stati salutati ed accompagnati in un breve giro “turistico” dal sindaco di Cicciano Raffaele Arvonio, dal segretario provinciale Udc Carmine Mocerino e da alcuni amministratori. Poco dopo a completare il parterre di esponenti del partito centrista è arrivato l’assessore regionale Pasquale Sommese.
Jeans, camicia e giacca scura, Casini prima di sedere al tavolo della sala conferenze del Centro delle culture ha effettuato il tradizionale “giro del fossato” intorno al Castello di Cicciano e si è brevemente soffermato con alcuni cittadini che volevano salutarlo. Simpatico siparietto con il primo cittadino, che lo ha accolto in fascia tricolore, quando gli ha chiesto dell’imminente matrimonio. “Chi ti farà da testimone?” ha chiesto ad Arvonio e quando il sindaco ha risposto che sarà Pasquale Sommese ha commentato ridendo: “Speriamo non sarà un’estrema unzione”. Poi i discorsi. Sia Cesa che Casini si sono soffermati brevemente sull’importanza della scadenza elettorale delle Europee e non hanno tralasciato bordate al Movimento cinque stelle.
Raffaele Arvonio in apertura si è detto onorato di ospitare Casini, anche per il lungo e blasonato curriculum politico. “Tra poco compiremo un anno di amministrazione- ha dichiarato- e vogliamo metterci a disposizione del partito”. Casini ha commentato: “E’ una campagna elettorale caratterizzata dal populismo e dalla demagogia. Ho visto Grillo alla tv, è stato simpatico ed ha detto pure cose giuste, ma è troppo facile dire che va tutto male. Mentre parlava pensavo alle sue manifestazioni contro la Tav in Piemonte: per fare affondare il Paese si devono bloccare opere pubbliche come queste, già finanziate e che danno lavoro a mille operai. E con loro ci sono mille poliziotti perché c’è chi minaccia di bloccare il cantiere. E’ chiaro che così ci sono sprechi”.
“La nostra campagna elettorale è improntata sul fatto che la politica non è ladrocinio. E che i ladri ci sono in tutte le categorie sociali. La politica non è una cosa sporca. E la politica oggi è anche l’Europa, senza la quale andremmo al macero. Assurdo dire che l’Italia deve uscire dall’auro, una politica simile ci trascinerebbe nel baratro”. “L’Europa- ha poi aggiunto- deve però essere anche più vicina ai cittadini soprattutto nel caso di tragedie come quella accaduta di recente a Lampedusa”.
Lorenzo Cesa ha ribadito l’antieuropeismo palpabile in questa campagna elettorale e spiegato le ragioni dell’importanza della Comunità europea per l’Italia: “E’ fonte di grandi opportunità per l’Italia- ha ricordato.
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