di Bianca Bianco (Il Mattino)
AVELLA- Seduto ad un tavolino del bar Pasquino, Nicola Pugliese amava leggere il giornale, discutere, giocare a scacchi. Due anni dopo la sua morte, per molti dei suoi amici avellani quel posto che occupava in piazza, durante le mattinate in cui non dipingeva o scriveva, resta un vuoto nel cuore. Dal 25 aprile del duemiladodici, data in cui Pugliese è morto dopo una breve ed implacabile malattia, seguito pochissimi mesi dopo dall’amata moglie, chi ha conosciuto l’autore di “Malacqua” e l’ha frequentato negli anni del buen retiro ad Avella continua a mantenere vivo il ricordo della sua presenza nella cittadina del Baianese. Una presenza non casuale (Pugliese scelse Avella perché piccolo comune irpino ma non lontanissimo da Napoli) vissuta dagli avellani con discrezione e rispetto nonostante molti sapessero chi fosse, quale sia stato il suo contributo, unico ma eccezionale, alla letteratura del Novecento, quanta ammirazione suscitasse soprattutto tra gli ex colleghi che venivano ad intervistarlo, seduti a quello stesso tavolino dello storico “Pasquino”. Chi ha ammirato lo scrittore e giornalista napoletano e ha avuto il privilegio di condividere con lui la quotidianità negli ultimi anni di vita, oggi promuove il secondo “Memorial Nicola Pugliese”, una giornata dedicata alla sua opera ed al suo ricordo che si svolgerà sabato 17 maggio a partire dalle 17 nella stessa piazza Municipio in cui amava trascorrere il tempo. I fili della memoria saranno intrecciati dagli amici e dai familiari dello scrittore, tra cui la figlia Alessandra che ha conservato uno stretto legame con chi ha amato e ammirato suo padre. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione “Mela”, ed ha immediatamente raccolto adesioni. Lo spirito della manifestazione è semplice: “Ricordare l’amico, lo scrittore, il giornalista attraverso memorie, aneddoti e passioni”. Il Memorial sarà introdotto dalla proiezione della prima ed unica intervista che Pugliese volle concedere negli anni in cui si allontanò, come un Salinger napoletano, dalla ribalta letteraria. Nelle immagini del documentario di Giuseppe Pesce, lo scrittore racconta la genesi del romanzo che nel 1977 colpì Italo Calvino, allora editor per Einaudi, e la sua vita da cronista di nera per diversi quotidiani tra cui il “Roma”. Lo sfondo del colloquio tra Pugliese e Pesce, un colloquio concesso nonostante il carattere schivo del protagonista e per questo prezioso per la sua rarità ed autenticità, è proprio il giardino “Livia Colonna” che si trova nel Palazzo ducale. Dopo la proiezione del documentario, sarà la volta dei ricordi. “Vorremmo collegare i nostri singoli fotogrammi della conoscenza con Nicola- spiega il presidente dell’associazione “Mela” Riccardo D’Avanzo- per commemorarne il talento e la vita”. Una commemorazione che non potrà prescindere dalla sua grande passione, il gioco degli scacchi che gli ha fatto compagnia in molti pomeriggi al “Pasquino”. Delle lunghe partite con avversari ogni volta diversi restano divertite tracce nei racconti di molti che furono suoi contendenti dinanzi la scacchiera. Alla presenza delle associazioni scacchiste del territorio, tra cui l’Asd Avellino Scacchi, si svolgerà un’esibizione dimostrativa. Il Memorial, patrocinato dalla Fondazione “Avella Città d’Arte”, non sarà né una passerella di letterati né un dibattito ma solo un incontro tra persone che al Nicola Pugliese avellano hanno voluto bene già prima di conoscerne il talento. Un pomeriggio tra amici che all’autore di “Malacqua” sarebbe di certo piaciuto.