CASTELLAMMARE- Ufficiali di polizia giudiziaria del Gico di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta di questa Dda, nei confronti di 7 persone, appartenenti ad un’organizzazione transnazionale operante nell’hinterland napoletano(Gragnano e Castellammare) e finalizzata alla importazione, attraverso la Corsica, di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, dal Marocco. Nel corso delle attività d’indagine sono stati complessivamente sequestrati 1.220 kg di hashish. La droga veniva trasferita dapprima in Corsica dal Marocco per poi essere importata in Italia via mare a bordo . di navi mercantili dove veniva occultata attraverso regolari carichi di copertura (arredamento per la casa o casalinghi) o nei cosiddetti doppifondi ricavati all’interno dei container, al fine di alimentare alcune piazze di spaccio di Napoli e della provincial. Dalle indagini è emerso che dall’aprile 2010 a maggio 2012 l’organizzazione, con solide basi logistiche ed operative anche in Corsica, ha assicurato il trasporto verso l’Italia di diverse tonnellate di hashish. Tra i soggetti arrestati oggi vi sono Luigi Mascolo e Alfonso Borghese capi e promotori del’organizzazione.
L’ingente quantitativo di stupefacente sequestrato era occultato all’interno di una trave in acciaio che sorregge, ad un’altezza di dieci metri, il cavalcavia della strada statale 268 del Vesuvio, arteria che collega l’agro nocerino samese a Napoli, nei pressi dell’uscita di Angri della Napoli – Salerno. Mentre la struttura del viadotto è prevalentemente in cemento armato, la trave dove era nascosta la droga è in acciaio e, nella parte inferiore, presenta delle aperture circolari del diametro di circa un metro, che consentono al personale addetto alla manutenzione del ponte di introdursi nelle intercapedini naturali che proseguono in orizzontale per decine di metri. Proprio in questa intercapedine, gli uomini della Guardia di finanza trovarono, a marzo 2012, 38 valigette contenti hashish per 1220 chilogrammi. Si è accertato che la droga sequestrata avrebbe alimentato le piazze di spaccio dislocate sull’intero territorio campano, dove avrebbe fatto guadagnare alle organizzazioni criminali proventi illeciti per circa 12 milioni di euro.