domenica, Novembre 24, 2024
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Caso Pd Cicciano, coordinatore De Rosa ritira dimissioni ma accusa: abbandonati dai vertici del partito

Carmine De Rosa
Carmine De Rosa

CICCIANO- Nel Partito democratico di Cicciano rientra il “caso” coordinatore. Con nota inviata anche ai vertici del partito il segretario del circolo piddì cittadino Carmine De Rosa ha ufficialmente ritirato oggi le dimissioni. Si chiude così la polemica che aveva per alcune settimane diviso i Democratici ciccianesi, si sana la frattura creatasi dopo il documento di sfiducia sottoscritto da alcuni iscritti che contestavano la gestione di De Rosa. Un atto di dura contestazione che indusse il coordinatore a presentare le dimissioni già a marzo, rifiutate però dall’assemblea dei tesserati. Dopo giorni di riflessione e confronto, le nubi che avevano offuscato l’orizzonte del partito di Renzi a Cicciano sembrano diradarsi. De Rosa motiva la decisione della revoca delle dimissioni riferendosi alla assenza, nelle ultime tre assemblee convocate, proprio degli iscritti ‘ribelli’ che ne avevano chiesto la “testa”. Per questo “in vista delle elezioni europee” e visto “il rinnovato sostegno degli iscritti e dei presenti alle tre assemblee, del programma politico- programmatico a seguito delle risultanze del Congresso celebrato” De Rosa ha ufficializzato il “rientro” nei ranghi del Pd. Non manca, nella nota girata anche ai segretari regionale e di Napoli, un polemico riferimento al “disinteresse dei referenti provinciali e regionali per i fatti locali”. Una stoccata alle alte sfere dei Dem che avrebbero lasciato la sezione sola a dibattersi tra fronde interne e tentativi di faide.

 

Il caso è scoppiato a marzo quando Carmine De Rosa, coordinatore eletto da pochi mesi, era diventato bersaglio dei 21 firmatari di uno scritto in cui  si accusava di fatto la sua gestione di essere caratterizzata da  “immobilismo e stagnazione”, “instabilità amministrativa” e di “scarsa aderenza alla vita politico amministrativa del paese” . Un redde rationem su carta, cui però non ha mai fatto seguito un confronto vero e de visu tra chi si era fatto promotore dell’invettiva e gli altri iscritti nel corso delle successive tre assemblee convocate proprio per discutere della situazione. Fatto sta che dopo appena due giorni dalla notifica dell’atto, De Rosa ha deciso di lasciare “constatato che sono venute a mancare le condizioni che mi avevano portato ad accettare la nomina a Coordinatore del Circolo”. Un addio respinto con forza dai colleghi di partito che hanno risposto picche alla volontà del loro coordinatore di abbandonare, chiedendo invece il dibattito con i “ribelli”. Dibattito che non c’è mai stato ed ha indotto infine De Rosa, una volta normalizzate le dinamiche interne, a decidere di restare alla guida del circolo.

 

 

 

 

 

 

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