CICCIANO- Continua il “botta e risposta” nel centrodestra di Cicciano. Una polemica infiammatasi intorno alle dichiarazioni del neo consigliere Antonio Casoria. Quest’ultimo, entrato in consiglio come “supplente” di Giovanni Marino, sospeso dal Prefetto, in una intervista al giornalelocale ha dichiarato di non appartenere a Forza Italia, smentendo le affermazioni del coordinatore cittadino del partito di Berlusconi Giuseppe Cavezza che aveva indicato in lui e in Veria Vassallo i due rappresentanti forzisti in consiglio comunale. Il confronto a distanza Cavezza- Casoria si è acceso poi per l’intervento del consigliere di minoranza Giovanni Capolongo, componente del direttivo nazionale Ncd, che dalle colonne del giornalelocale ha definito “personali” gli attacchi di Cavezza a Casoria, stigmatizzando le esternazioni del coordinatore di Fi circa la presunta ‘ingratitudine’ del neo consigliere, supportato da Forza Italia durante le elezioni comunali.
La risposta di Giuseppe Cavezza non si lascia attendere: “Spesso partiti appena nati sia a livello nazionale che a livello locale si calano nelle vesti di avvocati difensori di terzi o addirittura indossano la casacca di falsi moralisti- commenta- magari per trarne qualche piccolissimo vantaggio. Ebbene il nuovo centro destra nasce in parlamento coi voti delle elezioni del febbraio 2013 presi in Forza Italia, questo è un dato di fatto non scoperto dal coordinatore cittadino di Forza Italia. Lo stesso coordinatore cittadino non volendo cadere nella politica di basso profilo, seppur accostatosi attivamente alla scena politica da poco più di un anno, nella sua vita ha sempre accettato consigli da tutti, e certamente lo continuerà a fare, ma solo da chi riterrà opportuno possa essere effettivamente un buon consigliere ed una buona guida. Infine Forza Italia Cicciano è aperto a tutti, ed all’interno ha tantissimi giovani sia ragazzi che ragazze, molti dei quali professionisti, che si impegnano quotidianamente si confrontano discutono democraticamente per crescere politicamente da poter attuare così quel ricambio generazionale di cui la classe politica in generale ha bisogno”.