di Claudio Cafarelli (Maidirecalcio.com)
4 anni fantastici contro 6 mesi da separato in casa. Mazzarri e Benitez si affrontano stasera da ex in una sfida che perla classifica conta poco (azzurri ad un passo dal terzo posto, nerazzurri vicinissimi all’Europa League) ma che per i due tecnici, nonostante le dichiarazioni di facciata, è sentitissima. Lo spagnolo punta al record di successi in trasferta e con una vittoria supererebbe proprio Mazzarri che dal canto suo vuole dimostrare, davanti ai suoi ex giocatori, di aver dimenticato il passato e di essere pronto a replicare e a migliorare i risultati raggiunti a Napoli nonostante una prima annata altalenante.
MANCATO FEELING A MILANO – Del tutta opposta l’esperienza di Rafa Benitez a Milano. Luigi Garlando sulla Gazzetta dello sport, a proposito dell’amore mai sbocciato tra il tecnico spagnolo e Moratti, ha cercato di chiarire la situazione. In primis la famosa storia della foto di Mourinho. La rimozione non è mai avvenuta a causa del tecnico spagnolo, anzi fu un inserviente ad occuparsene per poi rivendersi l’impresa. E poi il clima ostile trovato subito alla Pinetina con i giocatori poco inclini al cambiamento e ancora legati al vecchio allenatore. Una situazione che fin dai primi giorni fu insostenibile per il tecnico spagnolo costretto a ripiegare su Coutinho e Biabiany, visti i mancati acquisti, e a convivere con uno spogliatoio avverso alle sue idee. Da Materazzi agli argentini nessuno era contento del suo arrivo e del suo approccio rivoluzionario che voleva stravolgere l’Inter dopo il Triplete conquistato, puntando tutto su un “aumento del possesso della palla e uno spostamento in avanti”. Un rischio, un azzardo che anche Guardiola ha sperimentato a Monaco dove nonostante una Bundesliga stravinta si ritrova a lottare con le critiche di Beckenbauer. Un cambiamento che non piacque a Moratti e che Benitez pagò a dicembre quando andò via per far posto a Leonardo. Un rapporto conflittuale che ha segnato la carriera del tecnico spagnolo, essendo di fatto l’unica piazza dove non ha lasciato un buon ricordo nei tifosi e nell’ambiente. Ora il ritorno a Milano da avversario, per la prima volta dopo quel lontano 23 dicembre a pochi giorni dalla conquista della Coppa del Mondo per club.
Insomma in questo momento della stagione Inter-Napoli rappresenta una sfida nella sfida tra due tecnici capaci, esperti ed in grado di fare la differenza. Due tecnici che sul campo professano filosofie nettamente distinte e che donano quella giusta dose di rivalità che non guasta mai in una partita già ricca di significati tecnici. Una sfida tra due uomini che cercano il riscatto e che puntano ad una rivincita sul campo per dimostrare il proprio valore e lasciare ai tifosi avversari un pizzico di rammarico per ciò che poteva essere.