
CASAMARCIANO- Mistero fitto sulla morte di Felice Padano, il 73enne di San Paolo Bel Sito il cui cadavere carbonizzato è stato trovato ieri nella sua auto in via Trivio a Casamarciano. Pochi resti risparmiati dal fuoco, solo il cranio ed una scapola all’interno di quel che resta della Honda Civic abbandonata in questa località (“Quaranta Moggi”) conosciuta in zona perché meta di coppiette desiderose di privacy o luogo di incontri amorosi clandestini.
DINAMICA E MOVENTE- Tanti i dubbi da chiarire in questa vicenda. L’auto aveva i sediolini reclinati a lasciar supporre che Paduano fosse lìì per incontrare qualcuno. Ma non è detto. Potrebbe essere stato ucciso altrove e poi portato in quella zona periferica, i sediolini abbassati per far pensare ad un incontro amoroso. Da un primo esame della salma non sembra sia stato ucciso con colpi di pistola, non sono stati trovati bossoli. Ma ogni interrogativo sarà sciolto attraverso l’esame completo dei poveri resti. Di certo le fiamme sono state appiccate domenica sera, secondo quanto risulta da una testimonianza raccolta sul posto. Per quanto concerne il movente, è stata esclusa sin dall’inizio la pista della camorra. In un primo momento si erano associate le modalità di uccisione (l’auto incendiata con dentro il corpo) con i recenti fatti di cronaca che hanno interessato i comuni a nord di Napoli. Paduano però era un tranquillo pensionato incensurato che nulla aveva a che fare con una faida di camorra. Dunque si battono altre piste. In primis quella ‘passionale’.
LA VITTIMA- Una persona tranquilla, nessuna macchia nel suo passato. Un grande attaccamento ai suoi 4 figli ed ai suoi nipoti, unica ragione di vita di una persona anziana e con pochi interessi. Non aveva passioni se non quella per il gentil sesso, racconta chi lo conosceva. Non aveva mai avuto problemi con la giustizia né con il gioco d’azzardo, non era un giocatore e nel passato era stato anche consigliere comunale. La notizia della sua scomparsa e della tragica fine ha scioccato l’intera comunità del Bel Sito che conosceva Paduano, la sua attività artigianale e il suo amore per la famiglia.