di Bianca Bianco
NOLA- Si fa presto a dire “Nola città di cultura e storia”, “Nola città dell’Unesco”. Ci si riempie la bocca di progetti e velleità, si ricorda un fausto passato dimenticando un nefasto presente. Un presente che declina un solo verbo, ossessivamente: affogare. Già affogato il villaggio preistorico di via Croce del Papa, che ormai morto viene sepolto da un pool di archeologi sub che dopo avere constatato che sotto non esiste più nulla stanno oggi lavorando per mettere sotto terra quel che resta. Sopra la terra nascerà un parco archeologico da 650mila euro.
E affoga anche l’anfiteatro Laterizio. Anche lì la falda sommerge il sito, lo fa annegare nella melma, lo ingloba in uno stagno. La segnalazione arriva dal giovane attivista del Forum Ambiente Vincenzo Forino: “La stessa falda che ha invaso il Villaggio- spiega- sta sommergendo inesorabilmente anche l’ Anfiteatro Laterizio, deturpandolo.Un anfiteatro di epoca romana, che il tempo ha molto ben conservato, ma che adesso rischia di subire le stesse conseguenze del Villaggio Preistorico”.
“Urge un radicale cambiamento delle priorità politiche- sbotta Forino- Chiunque governerà la nostra città nei prossimi 5 anni, dovrà avere all’apice della propria agenda politica la tutela ambientale e dei beni comuni, oltre alla rinascita del centro storico. Noi cittadini abbiamo il dovere morale di “pressare” con tutte le forze di cui disponiamo coloro che ci rappresenteranno, ricordandogli quotidianamente di essere i rappresentanti di tutti i cittadini e non esclusivamente di sè stessi”.
Un appello condivisibile. A due mesi dall’appuntamento elettorale Nola merita proposte concrete ed un impegno fattivo dei candidati su temi cruciali come il lavoro, i beni culturali e l’ambiente. Tematiche che sono peraltro collegate da un unico filo conduttore che è lo sviluppo. I prossimi cinque anni saranno determinanti per comprendere il destino della città nolana. Si va verso il futuro o si affoga nella melma dell’immobilismo?