mercoledì, Novembre 27, 2024
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Giovane, curata e nordafricana, c’è l’identikit della madre del piccolo abbandonato nella Circumvesuviana

Il piccolo abbandonato a Baiano
Il piccolo abbandonato a Baiano

di Bianca Bianco (Il Mattino)

BAIANO-  “Non aveva un aspetto trasandato, sembrava curata e vestita dignitosamente”. Chi ha visto il video registrato dalle telecamere del Metrostar ha ormai bene impressa l’immagine della donna che ha abbandonato Carmine Francesco nel vagone di coda del treno.
Una donna che secondo la sensibilità e l’intuito dei carabinieri che da tre giorni indagano sul caso potrebbe essere  la mamma del trovatello della Circumvesuviana. Il filmato è stato guardato e riguardato, sezionato ed infine suddiviso in frame. In alcuni di questi si vede l’immagine nitida della ragazza con la borsa ed il velo sulla testa. Un fotogramma che pure ingrandito non è sgranato e mostra i dettagli della fisionomia e dell’abbigliamento.
“Non era molto alta- racconta chi ha visionato quei frammenti in bianco e nero che riprendono i movimenti dei viaggiatori e del personale- ed è molto esile. Indossa abiti dai colori scuri, una tunica ed un velo che si avvolge intorno al collo. Probabilmente sotto ha un paio di pantaloni, dei jeans, e ai piedi degli stivali”. Dettagli nuovi, rispetto alla prima descrizione, ed importanti.  La donna di carnagione scura, che avrebbe tra i 35 ed i 40 anni, non piange quando sale sull’ultimo vagone né quando scende abbandonando il piccolo.  I freddi occhi elettronici non restituiscono il dramma che forse sta attraversando e che invece ha raccontato al Mattino il bigliettaio della stazione di Avella in cui è scesa lasciando il fagotto ed ha fatto il biglietto per il ritorno. Una testimonianza molto importante: “La ragazza- ha detto l’impiegato dello scalo di Avella- sembrava scossa e tremava, era pallidissima”. L’immagine di una madre sconvolta. L’uomo sarà ascoltato dai carabinieri e potrà confermare se la solitaria viaggiatrice nordafricana è la stessa che appare nelle foto ricavate dalla registrazione  e che costituiscono il punto di partenza delle indagini. Indagini che estendono le ricerche a livello nazionale e che sin dalle prime ore si sono concentrate anche su ospedali e laboratori per le analisi del sangue alla ricerca di una traccia.
I carabinieri hanno iniziato intanto ad acquisire le testimonianze del personale in servizio nelle venticinque stazioni della tratta Circum Napoli- Baiano, così da incrociarle ancora con le registrazioni messe a disposizione dall’azienda trasporti partenopea. Sarà importante capire quali sono stati i movimenti della donna. Ormai è certo che sia salita intorno alle 13.40 alla stazione di Pratola Ponte, ad un minuto dallo scalo di Pomigliano e che sia scesa nella piccola stazione di Avella. Qui, secondo il bigliettaio, avrebbe staccato un biglietto da un euro e trenta per Cicciano. Ma non è detto che sia scesa nel Nolano, avendo acquistato un ticket orario potrebbe avere deciso di proseguire oltre il suo viaggio.
Ancora una volta sarà il “grande fratello” che immortala gli interni del Metrostar a dare una fondamentale contributo perché, sempre stando al racconto del bigliettaio, la ragazza per partire avrebbe preso lo stesso treno che tornava a Napoli, intorno alle 15,10.
Un vero e proprio puzzle investigativo protetto dal rigoroso riserbo delle forze dell’ordine che lavorano in questa vicenda coordinandosi anche col Tribunale dei Minori. Ieri hanno smentito le indiscrezioni secondo le quali sarebbe già nota l’identità della madre di Carmine Francesco, nel frattempo il pm della Procura della Repubblica di Avellino incaricata delle indagini, Teresa Venezia,  ha aperto un fascicolo contro ignoti per i reati di maltrattamento e abbandono di minore.

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