NAPOLI- In occasione della seconda giornata mondiale della felicità che si celebra il 20 marzo, Voices from the Blogs e Wired presentano l’ebook “iHappy 2013, che contiene la classifica delle province italiane in base al loro grado di felicità (l’indice iHappy, appunto) misurato nell’arco del 2013.
Dall’analisi di oltre 40 milioni di messaggi su Twitter raccolti quotidianamente nelle 110 provincie italiane, emerge che nel 2013 gli italiani sono stati complessivamente più felici. Lo diceva anche il Wired Next Index, il primo indice che misura la volontà d’innovare, la voglia di ripartire e di farcela che Wired ha lanciato lo scorso dicembre proprio in collaborazione con Voices from the Blogs: il modello matematico alla base fonde cinque indicatori tradizionali (occupazione, nuove imprese, fiducia dei consumatori e delle imprese, bilancia delle esportazioni) con un “nowcasting” giornaliero su Twitter che analizza più di 35 milioni di tweet e restituisce un valore in centesimi che esprime la voglia di fare degli italiani in tempo reale.
La voglia di cambiamento e rinnovamento sembra infatti aver prodotto una netta crescita della felicità rispetto al 2012, portando il livello di iHappy al 60,3% (rispetto al 46% del 2012). Se lo scorso inverno (50,2%), ed in particolare i freddi mesi di gennaio e febbraio, è la stagione più triste, a marzo 2013, con l’arrivo della primavera, la felicità balza verso l’alto (67,4%). La data scelta dall’ONU per celebrare la felicità sembra dunque quanto mai appropriata.
Se consideriamo le regioni italiane, Puglia ed Emilia-Romagna risultano quelle più felici nella classifica di iHappy, con valori intorno al 66%, mentre Lombardia e Veneto si fermano al 53% e sono in fondo alla classifica. Ma la vera capitale della felicità nel 2013 è Genova. La provincia del capoluogo ligure si colloca infatti al primo posto con un 75,5% di tweet felici. Al secondo posto, e a poca distanza, troviamo Cagliari (75,1%), mentre nella top-ten compaiono anche Parma (quarta col 72,9%), Bari (settima: 71,7%) eBologna (71,4%), che nel 2012 si era posizionata seconda mentre quest’anno si ferma al decimo posto.
Quasi tutte le grandi citta fanno invece registrare valori di felicità molto ridotti. Si salva solo Firenze, al 65° posto col 58,2% di tweet felici. Più staccata Roma (54%, e 21 posizioni sotto Firenze), mentre nei bassifondi della classifica troviamo Torino (91° posto),Milano (93°) e Napoli (96°). In assoluto la provincia più triste del 2013 è stata Aosta (44,2%), seguita da Nuoro (45,8%), che anche quest’anno si conferma tristemente in penultima posizione, ePadova (45,9%). Male anche Venezia (48%) ed anche Olbia-Tempio (49,5%), che come la vicina Nuoro è stata una delle zone più colpite dal ciclone Cleopatra.
Rispetto alla classifica del 2012 è Arezzo la città che fa registrare il balzo in avanti più considerevole, guadagnando ben 77 posizioni. Salgono anche Salerno (+71), Taranto (+66), Livorno(+55) e Reggio Calabria, che guadagna 52 posizioni risalendo fino al 16° posto. Peggiorano invece Brescia (-87 posizioni), cosi comeMonza e Como, Agrigento e Vicenza.
Ma quali sono le ragioni della nostra tristezza e della nostra felicita? Dì lunedì siamo tutti più tristi (59,2%), mentre i giorni di coppa (il martedì e mercoledì) così come il sabato sono giorni più felici. L’analisi econometrica sui dati del 2013 (che trovate commentata nell’e-book) mostra che la felicità migliora sensibilmente nei giorni di festa (+1,8%), ma solo quando la festività non cade nel week-end, altrimenti niente vacanza e il giorno di festa diventa un “ponte sprecato”. È il Natale a farla da padrone (iHappy +14,3%), ma nell’Italia dei “mammoni” anche lafesta della mamma produce sorrisi (+11,1%), così come il giorno che precede la busta paga (un effetto temporaneo però, che scompare il giorno effettivo in cui si ottiene lo stipendio…forse perché controllare quanto effettivamente rimane in tasca dopo le varie bollette e spese non aiuta di certo il buonumore).
Al contrario, lo spostamento di lancette dovuto all’ora legale genera ansia e depressione, e fa crollare la felicità di 5 punti. Anche la latitudine, infine, può fare la differenza. Risalendo la penisola da sud a nord la felicità diminuisce, tranne nelle provincie in cui c’è il mare. Quanto a felicità hanno dunque ragione i tifosi napoletani che allo stadio cantano “noi abbiamo il sole, noi abbiamo il mare”? Probabilmente è così. E infatti se Milano avesse il mare…la sua felicità crescerebbe di 1,3 punti.
Per quanto riguarda la Campania, il giorno più felice del 2013 è stato il 29 giugno, ed i più felici i salernitani perché quel giorno si svolgeva il Festival della Letteratura. Il giorno più triste il 17 agosto per i napoletani, quando si è discusso del quartiere a luci rosse a Napoli.
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