di Salvatore Ioime (Maidirecalcio.com)
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa all’Hotel Vesuvio durante la presentazione del prossimo ritiro dei partenopei a Dimaro. Ecco le sue dichiarazioni:
RITIRO TRENTINO – “Ringrazio gli amici del Trentino per l’ospitalità vera di questi quattro anni. Al di là di questa poi c’è una professionalità straordinaria, li vorrei tutti a lavorare per me. Si tratta di persone che credono nel calcio e ne ospitano il migliore esempio, non solo noi, ma anche squadre come il Bayern Monaco. In questi anni hanno saputo assecondare le esigenze dei napoletani, che sono sempre esclusive e particolari, piuttosto che contrastarle per la differenza della propria cultura. Sull’esperienza degli anni passati offriremo ai napoletani un pacchetto ancora migliore”
JUVENTUS – “La sfida tra Napoli e Juventus è qualcosa di particolare che va fuori dal campionato e fa storia a sé. Non voglio parlare di odio ma di competizione molto sentita. Purtroppo la partita di ieri non poteva portare all’aggancio in vetta. Ma siamo in corsa e negli spogliatoi ho fatto i complimenti ai ragazzi dicendo che se giocano così possono farcela. Ho parlato ai ragazzi della possibilità di un premio, Reina si è fatto simpaticamente portavoce dello spogliatoio, gli ho detto: “Molto bene, ma se parli da leader del gruppo, poi allora devi rimanere qua..”. Conte dice che hanno speso solo 20 milioni, non capisco che fine fanno questi 300 milioni, li dessero a me vincerei tutto”
SQUADRA – “Ci siamo presi da sempre le nostre responsabilità sulla costruzione di una squadra, partendo sempre dal valore dell’allenatore, a volte convincendoli a rimanere anche quando sembrava volessero scappare da Napoli. Parliamo spesso di come migliorare la squadra nel rispetto del fair play finanziario. Non era facile lasciare una piazza come questa senza un idolo come Cavani, che poi è un idolo nato qua, perché a Palermo non lo era. Se non mi sono stancato del calcio e del calcio Napoli, è perché, grazie anche ai tifosi, ho trovato un amore, una fede e una responsabilità. Non è semplice essere un modello in Italia venendo da una città coi problemi che conosciamo. La gente si lamenta di un calcio italiano che ha perso. Ma dove eravate? E’ l’intero paese che non esprime più il suo potenziale ed anche il calcio è una conseguenza. Io non ho preso il Napoli di Maradona, io ho preso un pezzo di carta e l’ho portato al livello della squadra che ieri ha battuto la Juve”.
STADIO – “Oggi alle 17 incontro De Magistris e vi dico se devo andare via da Napoli o no. Magari De Magistris metterà lui gli 11 in campo, con Auricchio in porta. Io sono una persona semplice, ma se trovo i muri devo reagire. Lui deve garantire gli equilibri del Consiglio comunale, a cui io ho detto che posso costruire io piste d’atletica e centri sportivi con i miei soldi”