venerdì, Novembre 22, 2024
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Villaggio dell’Età del bronzo sarà un mini-parco archeologico. Il Mibac: area nolana strategica per turismo

 

villaggio2NOLA- Villaggio preistorico di Nola ancora sulla scrivania del Ministro ai Beni culturali. Ad interessare delle condizioni del sito che sta per essere interrato è la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli con una interrogazione in cui chiede quali iniziative il neo ministro Dario Franceschini intenda assumere “affinché sia avviata una programmazione di interventi atti a scongiurare l’interramento definitivo del villaggio preistorico nolano, a conservare e restaurare le strutture e a valorizzare il sito nel suo complesso, potenziale volano per l’economia dell’intera area che già soffre del tasso di disoccupazione più alto rispetto all’intero territorio nazionale”. LO scorso 12 marzo il Mibac ha risposto all’interrogazione della senatrice. Nella risposta il Governo sottolinea come la Soprintendenza “nell’ambito delle proprie competenze di tutela e preservazione dei beni archeologici, ha elaborato un progetto per un importo di 650.000 euro, che prevede un intervento immediato di tutela e salvaguardia delle strutture archeologiche e la ricostruzione sul sito in scala 1:1 delle capanne. Comunica quindi che l’intervento è stato approvato dal consiglio di amministrazione della competente Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, che ne ha anche disposto il finanziamento, che i lavori sono stati affidati e che sono in corso le prime opere di rilevamento e messa in sicurezza dei reperti archeologici”. Inoltre si spiega quale sia l’obiettivo: trasformare il sito in un piccolo parco archeologico, all’interno del quale saranno realizzate strutture di tipo didattico, scientifico e di servizio al pubblico.

“Nel condividere le affermazioni degli interroganti in ordine alla ricchezza del patrimonio culturale del territorio nolano- continua la risposta del Mibac- e al fatto che tali beni possano costituire un volano di crescita e sviluppo per l’intera area, ritiene che l’eccezionalità delle scoperte renda necessaria l’elaborazione di un programma di interventi da realizzare con la collaborazione delle Amministrazioni locali, auspicando inoltre che l’area nolana, oggi riconfermata come strategica per il futuro della Regione, possa avviare uno sviluppo basato anche sui beni culturali”

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