di Bianca Bianco
AVELLA- “Sei di..se”. Stanno spopolando su Facebook i gruppi dedicati a chi è orgoglioso della propria appartenenza geografica. Se di Nola se…, sei di Boscoreale se…, si sono moltiplicate nel giro di pochi giorni le pagine dedicate ai ricordi, agli aneddoti, ai personaggi, agli sfottò che solo chi abita nello stesso luogo può condividere dopo averli tirati fuori dal cassetto della memoria collettiva. Nell’area nolana non sono ancora esplosi i profili di Facebook dedicati ai singoli campanili dell’Agro; da pochi giorni è stato creato quello dedicato a Nola, che conta ad oggi solo 27 iscritti e pochi contributi.
Nato e nutrito invece il gruppo “Sei di Avella se” che conta già oltre 320 iscritti ed un numero imprecisato di ricordi che stanno piovendo sulla bacheca prima intonsa per comporre il bellissimo puzzle di chi è orgoglioso di essere nato e cresciuto nella città dalle antiche e preziose vestigia e dalla natura di bellezza accecante. Un puzzle che si compone anche dei tasselli inseriti da chi ad Avella è nato ed è cresciuto ma ha poi dovuto abbandonarla per lavoro. E’ quando si condividono i pensieri, le malinconie, le memorie di chi è partito che la pagina diventa un bellissimo spaccato di quello che significa amare il luogo in cui si è nati.
“Sei di Avella se … almeno una volta hai giocato a nascondino nel fiume” scrive Antonio citando la “divinità” del luogo, il Clanio.
“Sei di Avella se… dall’autostrada vedendo il Castello tiri un respiro di sollievo pensando ” Sono a casa”..” scrive Pietro ricordando chi veglia sugli avellani dalla sua collina.
E poi c’è chi ricorda le riggiulette, la vasca, i personaggi che animano la piazza, i vecchi professori, ma anche i problemi come la palestra inagibile e le baruffe con gli altri paesi. “Sei di Avella se ti chiamano cipollaro” scrive qualcuno pensando agli sfottò tra paesi mandamentali.
Tutto finisce nello scrigno dei ricordi. Il calcetto, chi non c’è più, gli episodi che hanno animato infanzia ed adolescenza, le gioie e le amarezze che solo un luogo vissuto ed amato può regalare.
Sei di Avella se…sei orgoglioso di esserlo. E’ la cifra di questa iniziativa avviata su Facebook da Saverio Pedalino. Una pagina che sembra a chi è avellano un nostalgico e affettuoso album di avvenimenti e persone, mentre aiuta chi non lo è (anche grazie alle foto) a conoscerla ed amarla ancora di più. Perché in fondo “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. (Cesare Pavese)