
di Bianca Bianco
NOLA- Attingendo dal vocabolario del ‘bravo giornalista’ la si potrebbe definire pasionaria. I suoi sfidanti alle Primarie di “Nola che cambia” l’hanno definita invece trasversale, coraggiosa e coinvolgente. Di certo è una donna con una forte personalità.
Mariafranca Tripaldi è l’unica esponente del gentil sesso del quartetto di aspiranti sindaci che si affronteranno il 9 marzo nelle Primarie; avvocato penalista, non è alla prima esperienza politica. Nel suo curriculum c’è una candidatura coi Verdi, ma vanta anche un lungo impegno nella difesa dei diritti dei cittadini (dall’esperienza in Agesci passando per Onda Rosa- iniziativa per la tutela dell’universo femminile nata ben prima dell’esplosione dell’emergenza femminicidio- per arrivare alla lotta contro il piano traffico a Nola con l’Accan). Il suo motto, ci dice, è “ridare dignità ai cittadini di Nola”. Anche a lei abbiamo rivolto le dieci domande del giornalelocale.
Perché ha deciso di candidarsi alle Primarie?
“ Per diventare sindaco della mia città, prima di tutto. E poi perché Nola non merita questa classe dirigente che si è dimostrata assolutamente incapace. Insieme a chi mi sostiene incarnerò la rinascita della città”.
Da dieci anni vince il centrodestra. Perché è troppo forte numericamente o perché l’alternativa non ha mai saputo organizzarsi?
“Il centrodestra ha vinto perché i cittadini hanno dato fiducia ad una classe politica che ha vantato proposte rimaste su carta e non hanno invece dato la giusta considerazione a chi faceva proposte serie e non astruse o campate in aria”.
Nel suo programma da candidato sindaco cosa c’è al primo posto per Nola?
“Nola è una città con tante emergenze, troppe per potere stabilire delle priorità. Serve un radicale cambiamento nella cosa pubblica attraverso la trasparenza e la partecipazione. Quando penso ai disagi reali di questa comunità, penso ad esempio alla condizione delle periferie, agli allagamenti, a quelle aree di Nola impraticabili, all’eccessivo frazionamento del tessuto urbano che rende il centro staccato dalle frazioni”.
Come giudica l’operato dell’amministrazione Biancardi? Salva qualcosa degli ultimi 5 anni?
“Per carattere non sono distruttiva, eppure non salverei niente. Avrebbero dovuto tutelare il bene pubblico, invece il denaro di tutti non è stato utilizzato per la crescita della comunità. Si pensi ai fondi sperperati per la manutenzione delle strade o al Museo della Cartapesta”.
Un aggettivo per definire i tre sfidanti.
“Costagliola è brillante, Napolitano è giovane e Passaro ponderato”.
Gioco della torre: chi butterebbe dei tre?
“Nessuno, restiamo tutti e quattro sulla torre sperando non crolli”.
Se vince le primarie i tre perdenti faranno parte della sua squadra per le elezioni?
“Sicuramente sì, se lo vorrà la coalizione. Nel gioco delle deleghe, se diventassi sindaco darei a Costagliola quella al Commercio, a Napolitano darei Urbanistica ed Ambiente, mentre Passaro sarebbe un ottimo vicesindaco ed assessore alla Trasparenza ”.
Quali sono i cardini del suo programma elettorale?
“ Superamento dei disagi dei cittadini, attenzione a bambini, anziani e disabili, viabilità, riassetto delle piazze, rivitalizzazione del commercio, rilancio di cultura e tradizione. Tengo molto al punto programmatico dedicato ai bambini, vorrei più asili nido per venire incontro alle esigenze delle coppie che lavorano”.
Cosa significa essere nolano, oggi?
“Significa avere consapevolezza di una difficile realtà, reagire alla rassegnazione e puntare al rinnovamento”.
Nola che cambia, ma in cosa deve cambiare Nola?
“Nola ha già avuto un principio di cambiamento grazie allo strumento delle Primarie. E Nola cambierà ancora grazie alla onestà intellettuale di nuovi amministratori che non promettono la luna nel pozzo e saranno cittadini al fianco di altri cittadini”.