NOLANO- Campania ad alto rischio idrogeologico. Lo rivela l’ultimo dossier di Legambiente intitolato ‘Ecosistema a rischio 2013’, report che boccia anche il Nolano ed il Baianese: solo due Comuni su 18 rispondono al questionario inviato dalla federazione ambientalista, ovvero Cicciano e Avella. E ottengono voti molto bassi.
RISCHIO REGIONALE- Il dossier di Legambiente rende noti i risultati dei questionari inviati a quasi 6mila comuni in tutta Italia, province autonome comprese. In Campania i questionari sono stati inviati a 474 enti, ma solo 106 hanno risposto alle domande relative alle aree a rischio, alle strutture poste in queste aree ed alle attività poste in essere per mitigare il rischio di frane e smottamenti. Solo 76 sono stati valutati perché altri 30 Comuni hanno risposto di no avere strutture in aree a rischio. Eppure, rileva Legambiente, sono 504 i comuni campani in cui sono presenti zone ad elevata criticità, l’estensione delle aree esposte a rischio è pari a oltre 2.597 kmq (cioè circa il 19% della superficie dell’intera regione). Manca la prevenzione del rischio ancora oggi, nonostante le tragedie e i timori vissuti in questi anni.
IL QUESTIONARIO- L’indagine Ecosistema Rischio 2013, realizzata per conoscere la condizione attuale dei comuni italiani classificati a rischio idrogeologico, ha monitorato le attività delle amministrazioni comunali in cui sono presenti aree ad elevata criticità idrogeologica. Il campione di comuni a cui è stato inviato il questionario è di 6.209 amministrazioni comunali.
A tutte è stato inviato un apposito questionario cui rispondere. I dati a cui l’indagine fa riferimento sono relativi a informazioni fornite dagli stessi comuni; sono, dunque, una fotografia della situazione realizzata dalle stesse amministrazioni interessate. Il questionario valuta l’effettiva entità dell’esposizione al rischio dei comuni italiani considerando la presenza di abitazioni, insediamenti industriali, strutture sensibili (scuole, ospedali), strutture ricettive turistiche o commerciali e di interi quartieri in aree esposte a pericolo di frane o alluvioni; l’effettiva realizzazione di interventi finalizzati alla mitigazione del rischio, sia di interventi di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua e delle opere di difesa idraulica, sia la realizzazione di opere di messa in sicurezza; la realizzazione di interventi volti alla tombatura di tratti urbani dei corsi d’acqua con la conseguente urbanizzazione delle aree sovrastanti; l’efficienza del sistema locale di protezione civile, di monitoraggio e allerta in caso di pericolo di frana o alluvione, il recepimento del sistema di allertamento regionale, la presenza e l’aggiornamento di un piano d’emergenza per il rischio idrogeologico, l’individuazione nel piano d’emergenza delle strutture operative deputate alla gestione delle emergenze e la presenza di presidi per la vigilanza del territorio, oltre alla trasmissione del piano stesso alle autorità locali. Inoltre sono state prese in considerazione le attività fondamentali volte all’informazione dei cittadini e all’organizzazione di esercitazioni di protezione civile.
I VOTI– Dalla rilevazione di tali parametri è stato assegnato ad ogni comune un voto (da 0 a 10) e una classe di merito conseguente. In altre parole, è stata realizzata una vera e propria classifica che tiene conto dell’azione dei comuni nella mitigazione del rischio idrogeologico. Le classi di merito sul lavoro di mitigazione del rischio idrogeologico sono state valutate in base al punteggio ottenuto dai comuni nella risposta positiva o negativa a tutti i parametri dell’indagine (insufficiente da 0 a 3,75 punti; scarso da 4 a 5,75 punti; sufficiente da 6 a 6,75 punti; buono da 7 a 8,75 punti; ottimo da 9 a 10 punti).
AREA NOLANA– BAIANESE– Il questionario di Legambiente e Protezione civile è stato inviato ad oltre 6mila Comuni, ed a 474 comuni campani. Per l’area nolana in senso stretto ha risposto solo il Comune di Cicciano. La città del Palio prende un voto insufficiente: appena 1,75 (ricordiamo che il massimo è 10. Nel questionario ha indicato solo le abitazioni e le industrie poste in aree a rischio ma nulla è scritto a proposito di monitoraggio, mitigazione del rischio, sistemi di allerta. Per il Baianese, su 6 Comuni risponde solo Avella che prende un voto ‘scarso’: 5,75. Nel questionario indica la presenza di monitoraggio, piano di emergenza aggiornatoallertamento regionale. Presidi territoriali e la presenza di una struttura di emergenza h24.
VALLO DI LAURO– Manca Quindici, cittadina ferita dalla frana del 1998 (che provocò 13 morti). Manca pure Lauro, c’è Moschiano (voto 1,5: indica solo le strutture poste in aree a rischio).