CIMITILE- Un viaggio spirituale attraverso i segni presenti nell’arte per riscoprire la fede cristiana. Questo il progetto realizzato dall’Associazione “San Felice” di Cimitile, dal titolo “Nei segni e nelle parole”. Un “itinerario tra i segni dell’arte, la Parola e le parole del Santo [S. Paolino, n.d.r.]”, cinque incontri a cura di Monsignor Pasquale D’Onofrio, Vicario Generale della Diocesi di Nola, per cercare, spiega il prelato, di “far parlare i segni mettendoli a contatto con la Parola di Dio, da cui hanno tratto significato per essere letti nella dinamica della fede, e con le parole di Paolino, sotto la cui ispirazione tante opere sono state prodotte”.
La vigna sarà il segno-simbolo religioso di cui si parlerà oggi 12 febbraio, alle 19, presso la “Chiesa della Beata Vergine del Monte Carmelo”, nel primo incontro previsto dall’iniziativa. A questo, poi, ne seguiranno altri quattro, il 12 marzo, il 9 aprile, il 14 maggio e l’11 giugno, sempre alle 19, rispettivamente nella “Chiesa di Maria SS. degli Angeli”, in quella di “Maria SS. Addolorata”, presso la Casa comunale e, infine, nel Complesso Basilicale Paleocristiano, che suggellerà tale percorso di fede e cultura.
Gli altri simboli discussi saranno, in ordine cronologico, il pavone, la croce, il nodo di Salomone e l’albero della vita. Una semiotica religiosa che, questo l’augurio di Don Lino D’Onofrio, “ci farà crescere nella conoscenza dei tanti messaggi che la cultura credente lascia nel cuore di chi si apre alla ricerca”. Cimitile, dunque, con la sua enorme e preziosa ricchezza artistica e architettonica in chiave religiosa, si fa promotore di un percorso di fede compiuto attraverso il potere attrattivo dell’arte, che con la sua concretezza e materialità avvicina gli uomini alla spiritualità immateriale.
Così Don Cosimo Damiano Esposito, parroco della comunità ecclesiale del paese e Presidente dell’Associazione “San Felice”: “I simboli sono indicatori di possibili cammini che ciascuno può compiere per il benessere spirituale, ma possono essere anche le strade attraverso le quali l’intera comunità di Cimitile, credente o meno, innalza il suo livello di riflessione, meditazione e consapevolezza, necessario per dare alle nuove generazioni il patrimonio di spiritualità di cui molti sono inconsapevoli eredi”. L’obiettivo di tale itinerario proposto dall’Associazione, conclude il parroco cimitilese, in una “società consumistica” che ha “alterato” il significato delle parole e “svuotato” e “travisato” i simboli e i segni, è quello di “riappropriarsi della nostra cultura, che dalle parole, dai simboli e dai segni è alimentata e arricchita, per non perderci in nuove forme di idolatria, evitando una nuova Babele”.